lunedì 29 maggio 2023
Caravaggio una devozione semplice aiuta la vita spesso troppo difficile
venerdì 26 maggio 2023
Il lino è elegante e seducente.
giovedì 25 maggio 2023
La mente cede alla musica vuota di voci
Mi è stato chiesto perché Giuliana ha frequentemente "segni" sulla fronte. Rispondo con questo scritto tanto vero: "Ho cercato la solidità del muro per appoggiare la fragilità della mia mente, per accennare al limite il vacillare. Quando uno scoglio, una parola fa vacillare, la mente cede alla musica vuota di voci."
(da "Linee d'ombra", Tavelli, 1992)
sabato 20 maggio 2023
Forza Emilia Romagna. Vi alzerete più forti di prima
Un grazie a chi l'ha pensata e scritta.
sabato 13 maggio 2023
I trentatré nomi di Dio
Brani scelti: MARGUERITE YOURCENAR, I trentatré nomi di Dio (Milano, Nottetempo 2003).
1. Mare al mattino
2. Rumore dalla sorgente nelle rocce sulle pareti di pietra
3. Vento di mare a notte su un'isola
4. Ape
5. Volo triangolare dei cigni
6. Agnello appena nato bell'ariete pecora
7. Il tenero muso della vacca il muso selvaggio del toro
8. Il muso paziente del bue
9. La fiamma rossa nel focolare
10. Il cammello zoppo che attraversò la grande città affollata andando verso la morte
11. L'erba (l'odore dell'erba)
12. (Disegno suo, come tanti asterischi, stelline)
13. La buona terra La sabbia e la cenere
14. L'airone che ha atteso tutta la notte, intirizzito, e che trova di che placare la sua fame all'aurora
15. Il piccolo pesce che agonizza nella gola dell'airone
16. La mano che entra in contatto con le cose
17. La pelle – tutta la superficie del corpo
18. Lo sguardo e quello che guarda
19. Le nove porte della percezione
20. Il torso umano
21. Il suono di una viola o di un lauto indigeno
22. Un sorso di una bevanda fredda o calda
23. Il pane
24. I fiori che spuntano dalla terra a primavera
25. Sonno in un letto
26. Un cieco che canta e un bambino invalido
27. Cavallo che corre libero
28. La donna – dei – cani
29. I cammelli che si abbeverano con i loro piccoli nel difficile wadi
30. Sole nascente sopra un lago ancora mezzo ghiacciato
31. Il lampo silenzioso Il tuono fragoroso
32. Il silenzio fra due amici
33. La voce che viene da est, entra dall'orecchio destro e insegna una canto
da Libriantichionline - grazie.
venerdì 12 maggio 2023
Riflettere prima di arrendersi
"C’erano una volta due ranocchie che caddero in un recipiente pieno di panna. Si resero subito conto che sarebbero affogate: era impossibile nuotare o rimanere a galla per tanto tempo in quella massa densa come le sabbie mobili.
All’inizio le due rane si misero a sgambettare nel tentativo di raggiungere il bordo del recipiente. Ma era inutile; riuscivano soltanto a sguazzare sul posto e ad affondare. Diventava sempre più difficile risalire in superficie e respirare.
Una di loro disse ad alta voce: «Non ce la faccio più. È impossibile uscire di qui. Non si può nuotare in mezzo a questa roba viscida. E dato che devo morire, non vedo perché prolungare la mia sofferenza. Non riesco proprio a capire che senso abbia morire di sfinimento per uno sforzo inutile». Detto questo smise di scalciare e affondò rapidamente, inghiottita dal denso liquido biancastro.
L’altra rana, più costante o forse più cocciuta disse fra sé: «Non c’è verso di salvarsi! Non si può fare nulla per andare avanti in mezzo a ’sta roba. Eppure, anche se la morte si avvicina, preferisco lottare fino all’ultimo respiro. Non voglio morire neanche un secondo prima che sia giunta la mia ora». Continuò a sguazzare sempre sul posto, senza muoversi di un millimetro, per ore e ore. E a un tratto, con tutto quello zampettare e ancheggiare, agitare e tirar calci, la panna si trasformò in burro. Meravigliata, la ranocchia spiccò un salto e pattinando raggiunse il bordo del recipiente. Lo scavalcò e se ne ritornò a casa gracidando allegramente.
giovedì 11 maggio 2023
Onore agli alpini
-Versione per Coro ANA Milano-
mercoledì 10 maggio 2023
La persona gentile sa!
La persona gentile sa!!..che spesso la sua gentilezza viene fraintesa.
martedì 9 maggio 2023
La prima donna afroamericana a veder pubblicati i suoi scritti.
lunedì 1 maggio 2023
Felicità che ritorna, e portafortuna
Il mughetto è sinonimo di felicità che ritorna, e anche di portafortuna da quando Carlo IX nel 1561 ne avviò l’uso di regalare un rametto di mughetto il primo maggio per buono augurio.
Nella mitologia latina il mughetto era uno dei fiori dedicati al Dio Mercurio (Hermes per i greci), nelle tradizioni simboleggiava la nuova luce primaverile e venivano offerti tre rami di mughetto come segno d’ amicizia e speranza.
La legenda per i cristiani vuole che divenne il fiore di San Leonardo, perché il fiore si generò dalle gocce di sangue perse dal santo durante la sua vittoriosa lotta contro il demonio.
Nel linguaggio dei fiori e delle piante il mughetto simboleggia la verginità, la purezza e l’innocenza, per via del colore bianco candido dei delicati fiori.
Secondo le antiche credenze popolari con il suo inebriante profumo si poteva rinforzare e migliorare la memoria ed il cervello, per questo motivo era un fiore molto utilizzato durante i rituali sacri.
da Calypso Line - grazie