Dall’habitare secum nelle vacanze si deve passare anche all’habitare in mundum, abitando innanzitutto la natura. Facilmente ci possiamo accorgere che noi vediamo ma non guardiamo...
C’è tempo per stupirci in vacanza, per la contemplazione, dicevano gli antichi, che è operazione per cui con altri occhi si vedono il mondo, le persone... Anche l’incontro con gli altri, o il “vacare con gli altri”, è un modo diverso per vivere le relazioni, rinnovando la grammatica umana dell’attenzione, della gentilezza, della pazienza. ...E nel vacare, almeno nel nostro occidente, fin dal tempo dei greci, non può mancare il libro, e oggi i diversi strumenti informatici, necessari per un dialogo nella solitudine, un dialogo nell’alterità, con altri mondi…Leggere per rendere abitato il riposo senza rompere il silenzio, leggere per rendere il riposo abitato, luogo di accoglienza culturale, spazio di amicizia senza confini.
Enzo Bianchi
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