Dopo il post sotto trovo giusto condividere con voi una riflessione molto interessante di M. Oggioni:
ILLUSIONI DI UMILTA'
Umiltà ad uncino. E' l'astuzia di rendersi spregevole per provocare lodi. «Sono una povera creatura, buona a nulla» Ho l'apparenza di non interessarmi della stima degli altri ma vi penso continuamente. Ho perso un'occasione buona per star zitto. La virtù è meno credibile quando l'uomo è conscio di possederla.
Gretta. E' la pusillanimità nello zelo; è il rifiuto della prestazione d'opera e delle responsabilità. Mi scuso in timidezza, che è poi falsa umiltà. Se giunge il successo, lo decanto come frutto della mia abilità, ma se viene il fallimento, l'ascrivo agli altri, commentando con sussiego: «l'avevo detto!».
Insolita. Compie gli atti da eco e da plauso. Non era di questo stampo il fariseo? Fugge gli atti comuni e banali, i servizi umili, gli antipatici e le persone emarginate. Il malato che si ostina a rifiutare cure e servizi, con il pretesto d'essere di peso, non appartiene a questa categoria?
Ombrosa. Come un salice piangente ci si sente incompresi e offesi in ogni parola che sfugge inavvertitamente al prossimo. Si temono trame ovunque e sempre; si mette il broncio ad un permesso negato. Non dover ammettere un errore compiuto.
Presuntuosa. Mi persuado che sulle mie spalle gravi una croce pesante che eroicamente porto. Mi ritengo a mani pulite e a cuore puro. E’ orgoglio la compiacenza a dipingersi a fosche tinte.
Ingegnosa. In caso di errore, l'io istintivamente cerca di scuse. E’ tattica dell'orgoglio non riconoscere i propri torti e attribuirli alle circostanze ed alle persone. «E’ perfezione somma accettare senza scusarsi qualsiasi correzione e rimprovero anche ingiusto. Del resto non sono mai incolpata senza ragione, essendo sempre piena di difetti » (T. d'Avila).
Complessata. La personalità è deformata dal complesso di superiorità: si passano periodi di vita in smania impaziente, in risentimento continuo. E' deformata anche da un complesso d'inferiorità: opprime l'ottica dei limiti e delle tare che chiude agli altri e rende introversi.
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