"io sono qui per continuare ad imparare"

Una frase, un ringraziamento, un pensiero, una poesia, una nota citazione, una preghiera, una testimonianza che trattano i temi fondamentali della vita (che chiamerò "riflessioni") possono, qualche volta, tracciare un solco positivo nel cuore e in alcuni casi diventare motivo di stimolo, speranza, conforto, sostegno. Se alle mie "riflessioni" aggiungerete le vostre, condivideremo anche con altri qualche prezioso suggerimento, come meditazione sulla realtà del vivere quotidiano.


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sabato 28 aprile 2018

Io do affinché tu dia

Oggi un'amica mi ha detto: "se dono...il Signore esaudirà il mio bisogno"
"Do ut des" «io do affinché tu dia»
Credo fermamente che la compra-vendita non funziona con il Signore. 
Con Dio non si mercanteggia!!!...Lui ha già dato...

Do ut des: L’espressione deriva dal diritto romano e indicava una forma di contratto che implicava uno scambio di oggetti reciproco: io do una cosa a te e tu, di rimando, me ne dai un’altra di valore simile.L’origine del termine non risale ad una persona ben precisa, ma era in voga nell’intera società romana e ancora oggi è utilizzata all’interno del diritto privato per indicare i contratti di scambio.Oggigiorno l’espressione ha assunto un senso più ampio e indica uno scambio effettuato esclusivamente in cambio di qualcosa e per un proprio tornaconto oppure viene utilizzata per enfatizzare in modo negativo lo scambio tra terzi. L’espressione, però, non ha solamente una connotazione negativa, ma a volte sta anche ad indicare la necessità di un equilibrio nei rapporti tra le persone. Ad esempio non è inusuale sentir dire che l’amore o l’amicizia debbano essere un “do ut des”, con il significato che tra due persone debba esserci uno scambio reciproco evitando che il rapporto penda solo in un lato o nell’altro.
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