Un libro bellissimo che consiglio a tutti.
Un passaggio che mi è rimasto dentro di questo testo è stato
quando la protagonista è così vicina alla meta, così consapevole della strada,
così convinta, ché non vede l’ora di iniziare la salita verso le Alte Vette.
E invece, ironia della sorte (o Disegno meditato, che dir si
voglia), si trova a deviare verso il deserto, allontanandosi apparentemente
dalla meta.
Il libro descrive il viaggio
mistico dell'anima a Dio sotto forma di un racconto allegorico-simbolico che è,
insieme, di immediata comprensione, di gusto saporoso, di profonda sostanza.
Nei paesi anglosassoni continua a ottenere da
anni uno straordinario successo. Nel nostro paese, in un momento di sete
spirituale ardente ma sovente insoddisfatta come l'attuale, riteniamo sia fra
le opere oggi più adatte per introdurre un vasto pubblico nel mondo segreto,
non facile ma l'unico pacificante, dell'ascesi mistica. L'opera intende
liberare l'anelito, radicato in ogni cuore, nonostante la sua miseria, ad
essere riunito con Dio e rivela la chiave per una "vita vittoriosa"
vissuta sulle "Alte Vette" dell'Amore. Il "Cantico dei
Cantici" è il filo conduttore per questa piena realizzazione di sé nel
dono totale. Come accettare il male e trionfare su di esso; come
famigliarizzare con l'angoscia, il dubbio, il dolore trasformandoli in qualcosa
d'incomparabilmente prezioso; come purificarsi da ogni forma di egoismo per
vivere infine una comunione totale con Dio, e quindi con i fratelli: ecco le
vere lezioni di questo "viaggio al di là di sè". Una lettura che lascia
dapprima sorpresi, poi scossi, poi commossi, infine convinti. Un'indicazione
precisa, concreta verso quella gioia il cui prezzo esitiamo sempre a pagare.
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