"io sono qui per continuare ad imparare"

Una frase, un ringraziamento, un pensiero, una poesia, una nota citazione, una preghiera, una testimonianza che trattano i temi fondamentali della vita (che chiamerò "riflessioni") possono, qualche volta, tracciare un solco positivo nel cuore e in alcuni casi diventare motivo di stimolo, speranza, conforto, sostegno. Se alle mie "riflessioni" aggiungerete le vostre, condivideremo anche con altri qualche prezioso suggerimento, come meditazione sulla realtà del vivere quotidiano.


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sabato 30 marzo 2013

Tra le stelle di Dante Alighieri

Ho ricevuto questo augurio da don Massimo e desidero condividerlo con voi, lo trovo splendido.


I fatti narrati ne “La Divina Commedia” di Dante Alighieri si svolgono abbondantemente durante il Triduo pasquale.
Citare questo scritto, non è quindi fuori luogo per fare gli auguri a ciascuno là dove si trova:
nella sofferenza infernale;
nella possibilità purgante;
nella gioia paradisiaca.
Tanto più che ogni Cantica termina con la parola "stelle":
E quindi uscimmo a riveder le stelle (Inferno);
Puro e disposto a salir a le stelle (Purgatorio);
L'amor che move il sol...e e l'altre stelle (Paradiso).
Un invito a guardare sempre il cielo, quindi, abitato da Gesù risorto che non si dimentica di noi.
Quello stesso Gesù che così nell'Apocalisse (22, 16) rassicura della sua compagnia:
“Io, Gesù, ho mandato il mio angelo per attestarvi queste cose in seno alle chiese. Io sono la radice e la discendenza di Davide, la lucente stella del mattino”.
Un lucente augurio di Buona Pasqua

Serena Pasqua 2013


Auguri di cuore
per vivere appieno
il vero senso della Pasqua,
che è fatto di pace e serenità.

mercoledì 27 marzo 2013

Tutto è...sasso


Tutt el Domm l'é fà de sass,
sass in alt e sass in bass
sass de foeura e sass de dent,
sass i tecc e i paviment,
sass de sora e sass de sott,
sass i gùli, i scal, i scoss,
sass insoma, sass tuscoss.

lunedì 25 marzo 2013

Per ogni dito della mano - Preghiera di Papa Francesco


Papa Francesco scrisse questa preghiera una quindicina di anni fa, quando era vescovo di Buenos Aires. Ci fa intravedere tante caratteristiche del nuovo Papa, che tanto ci attraggono: umiltà, semplicità, attenzione per tutti.



UNA PREGHIERA PER OGNI DITO DELLA MANO

1. Il pollice è il dito a te più vicino. Comincia quindi col pregare per coloro che ti sono più vicini. Sono le persone di cui ci ricordiamo più facilmente. Pregare per i nostri cari ...è "un dolce obbligo".

2. Il dito successivo è l'indice. Prega per coloro che insegnano, educano e curano. Questa categoria comprende maestri, professori, medici e sacerdoti. Hanno bisogno di sostegno e saggezza per indicare agli altri la giusta direzione. Ricordali sempre nelle tue preghiere.

3. Il dito successivo è il più alto. Ci ricorda i nostri governanti. Prega per il presidente, i parlamentari, gli imprenditori e i dirigenti. Sono le persone che gestiscono il destino della nostra patria e guidano l'opinione pubblica... Hanno bisogno della guida di Dio.

4. Il quarto dito è l'anulare. Lascerà molti sorpresi, ma è questo il nostro dito più debole, come può confermare qualsiasi insegnante di pianoforte. È lì per ricordarci di pregare per i più deboli, per chi ha sfide da affrontare, per i malati. Hanno bisogno delle tue preghiere di giorno e di notte. Le preghiere per loro non saranno mai troppe. Ed è li per invitarci a pregare anche per le coppie sposate.

5. E per ultimo arriva il nostro dito mignolo, il più piccolo di tutti, come piccoli dobbiamo sentirci noi di fronte a Dio e al prossimo. Come dice la Bibbia, "gli ultimi saranno i primi". Il dito mignolo ti ricorda di pregare per te stesso... Dopo che avrai pregato per tutti gli altri, sarà allora che potrai capire meglio quali sono le tue necessità guardandole dalla giusta prospettiva.

sabato 23 marzo 2013

Buona Domenica delle Palme…




“È il giorno della pace per tutti,
anche per chi non ne è consapevole.
Suonano le campane a festa
i bimbi corrono sul Sagrato,
ondeggiando i ramoscelli d’ulivo
verso il cielo,
in segno di pace.
Le colombe bianche
si alzano in volo,
simbolo di pace,
rincorrendo l’aria festosa,
è la domenica delle palme,
gioiamo, è festa!”
(colomba della pace di Picasso)

giovedì 14 marzo 2013

Auguri Papa Francesco

Papa Francesco, (in latino: Franciscus), nato Jorge Mario Bergoglio (Buenos Aires, 17 dicembre 1936), è dal 13 marzo 2013[1] il 266º vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica, 8º sovrano dello Stato della Città del Vaticano, primate d'Italia, oltre agli altri titoli propri del romano pontefice. Di nazionalità argentina e appartenente alla Compagnia di Gesù, è il primo pontefice di questo istituto religioso nonché il primo latinoamericano eletto al soglio di Pietro[2]. È anche il primo papa non europeo dal 741, dopo Gregorio III.

La sera del 13 marzo 2013, al quinto scrutinio, è eletto papa assumendo il nome di Francesco in onore di San Francesco d'Assisi[11]. È il primo papa ad assumere tale nome, il primo gesuita a diventare papa ed il primo pontefice proveniente dal continente americano[12] (e dall'emisfero australe).


« Fratelli e sorelle, buonasera! Voi sapete che il dovere del conclave era di dare un vescovo a Roma. Sembra che i miei fratelli cardinali siano andati a prenderlo quasi alla fine del mondo, ma siamo qui. Vi ringrazio dell’accoglienza. La comunità diocesana di Roma ha il suo vescovo: grazie! E prima di tutto, vorrei fare una preghiera per il nostro vescovo emerito, Benedetto XVI. Preghiamo tutti insieme per lui, perché il Signore lo benedica e la Madonna lo custodisca. »
(Il primo messaggio pubblico di papa Francesco)

Nel suo primo discorso nelle vesti di vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica, dopo aver salutato affettuosamente la folla con un cordiale e semplice "buonasera", chiede di pregare per il vescovo emerito, Benedetto XVI, recitando insieme a tutti i fedeli la preghiera del Padre Nostro, dell'Ave Maria e del Gloria al Padre. In seguito ricorda lo stretto legame tra il papa e la Chiesa di Roma «che presiede nella carità tutte le Chiese» con un riferimento implicito alle parole introduttive della lettera ai Romani di Ignazio di Antiochia.[13] Ha poi chiesto ai fedeli di pregare anche per lui[12], sottolineando questo momento chinando il capo e rimanendo in silenzio per qualche istante; impartisce poi la benedizione Urbi et Orbi[14]. Dopodiché, prima di congedarsi, ha nuovamente salutato i fedeli in piazza San Pietro, ringraziandoli per la loro accoglienza.

Ha impartito la benedizione senza l'abito corale preparato nella sacrestia della cappella Sistina dal maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie Guido Marini e previsto per l'occasione. Solo al momento della benedizione il nuovo pontefice ha indossato la stola, che poi ha subito tolto.[15]





Biografia
Nato in una famiglia di origini italiane, specificamente piemontesi (il bisnonno Giovanni Angelo era nato in località Bricco Marmorito di Portacomaro Stazione, frazione di Asti non lontana da Portacomaro[3]), è il quarto dei cinque figli[4] di Mario Jose, funzionario delle ferrovie, e di Regina Maria Sivori, una casalinga con sangue piemontese e genovese.
All'età di 21 anni a causa di una grave polmonite gli fu asportata la parte superiore del polmone destro. A quell'epoca, infatti, malattie polmonari come infezioni fungine o polmoniti erano curate chirurgicamente per la scarsità di antibiotici. Per questo fatto i vaticanisti lo esclusero dalla lista dei papabili durante il conclave della sua elezione, nella convinzione che il successore di Ratzinger dovesse essere giovane ed energico[5].
Laureato in chimica all'Università di Buenos Aires,[6] ha lavorato per qualche anno come buttafuori in una discoteca ed ha avuto anche una fidanzata, prima di intraprendere la vita ecclesiastica, in base a quanto dichiarato dallo stesso.
Decide poi di entrare nel seminario di Villa Devoto e l'11 marzo 1958 comincia il suo noviziato nella Compagnia di Gesù, trascorrendo un periodo in Cile e tornando a Buenos Aires in seguito, per laurearsi in filosofia nel 1960.[6] Dal 1964 insegna per tre anni letteratura e psicologia nei collegi di Santa Fe e Buenos Aires.[7]
Riceve l'ordinazione presbiterale il 13 dicembre 1969[6] per l'imposizione delle mani dell'arcivescovo di Córdoba Ramón José Castellano.
Dopo altre esperienze di insegnamento e la nomina a superiore provinciale dell'Argentina (dal 31 luglio 1973 al 1979[7]) è rettore della Facoltà di teologia e filosofia a San Miguel. Nel 1979 partecipa al vertice della Celam (Consiglio Episcopale Latinoamericano) a Puebla ed è fra coloro che si oppongono decisamente alla teologia della liberazione, sostenendo la necessità che il continente latino-americano faccia i conti con la propria tradizione culturale e religiosa. Nel 1986 si reca in Germania per il completamento del dottorato. Ritornato in patria diventa direttore spirituale e confessore della chiesa della Compagnia di Gesù di Córdoba.
Ministero episcopale Il 20 maggio 1992 papa Giovanni Paolo II lo nomina vescovo ausiliare di Buenos Aires[6], titolare di Auca. Riceve la consacrazione episcopale il 27 giugno 1992 per l'imposizione delle mani del cardinale Antonio Quarracino, arcivescovo di Buenos Aires, assistito dal vescovo Emilio Ogñénovich e dall'arcivescovo Ubaldo Calabresi.
Il 3 giugno 1997 è nominato arcivescovo coadiutore di Buenos Aires. Succede alla medesima sede il 28 febbraio 1998,[6] a seguito della morte del cardinale Antonio Quarracino. Diventa così primate d'Argentina. Dal 6 novembre dello stesso anno è anche ordinario per i fedeli di rito orientale in Argentina.
Stemma cardinalizio Il 21 febbraio 2001 Giovanni Paolo II, tenendo un concistoro ordinario pubblico per la creazione di quarantadue nuovi cardinali e la pubblicazione dei due cardinali riservati in pectore nel concistoro del 21 febbraio 1998, lo crea cardinale del titolo di San Roberto Bellarmino.
La presidente dell'Argentina Cristina Kirchner riceve l'arcivescovo Jorge Mario Bergoglio alla Casa Rosada nel 2007.Dal 2005 al 2011 è a capo della Conferenza Episcopale Argentina.[6]
È inoltre consigliere della Pontificia Commissione per l'America Latina, gran cancelliere dell'Università Cattolica Argentina, presidente della commissione episcopale per la Pontificia Università Cattolica Argentina, membro della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, membro della Congregazione per il Clero, membro della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, membro del comitato di presidenza del Pontificio Consiglio per la Famiglia e membro del consiglio post sinodale.

martedì 12 marzo 2013

Un addio doloroso



Ero anch'io accanto a te dolce Maria Grazia NIPOTE- FIGLIA NOSTRA quando il Cielo ha spalancato la Sue porte e ti ha portato tra le braccia del Padre...e vedere Silvano che da ore ti teneva in braccio, mentre morivi, la Pietà di Michelangelo si è incarnata..


CIAO MARIA GRAZIA................


Abbastanza facile da essere piacevole quando la vita ti scorre davanti come una canzone...ma l'uomo veramente degno è colui che sorriderà quando ogni "cosa" si avvia a morire ingiustamente...
11 Marzo 2013 ore 11




Maria,
 le tue lacrime
 siano rugiuda per lenire il nostro dolore...
Portava il tuo nome Mamma
perchè Grazia era un Tuo dono,
consola i nostri cuori.
Amen

giovedì 7 marzo 2013

Illuminiamo il mondo



Non fermiamoci
a disapprovare soltanto,
muoviamoci
per trasformare
e illuminare
il mondo.
(Ravasi)

Solo una zia...




Rari i nipoti che pensano
ciò che c'è scritto in questo link...
io amo i nipoti come figli miei...
ma forse loro non lo sanno
o fanno finta di non saperlo.


Auguri donna-amica



Mille auguri
per la festa della donna,
allegri, colorati
come i gialli fiori profumati
di questo bellissimo
ramo di mimosa.


(La foto è del mio amico Flavio Gorni di Seborga)

sabato 2 marzo 2013

Saggezza



“La tua saggezza
sia la saggezza
dei capelli bianchi,
ma il tuo cuore
sia il cuore
dell’infanzia innocente”
(Schiller)

Amico vero


Il vero amico
è come un ciliegio in fiore,
ti racconta la primavera
e ti regala il suo colore.

Vivere il presente


Invece di lamentarci
del passato
e di preoccuparci
per il futuro
ci catturi la bellezza
di vivere il presente.

Cose semplici



Scoprire
è la capacità
di lasciarsi disorientare
dalle cose semplici.

Noam Chomksy

Piero Mazzarella



Piero Mazzarella nasce il 2 marzo 1928 a Caresana di Vercelli. La sua è una vita di palcoscenico da sempre in quanto, essendo figlio d'arte da parte di madre (milanese) e di padre (siciliano).
1963 premio "San Genesio e Obrazov"
premio "Illica"
premio "Saint Vincent Maschera d'Oro" dell'Istituto del Dramma Italiano
dal Circolo Meneghin e Cecca viene nominato "Meneghino a vita"
viene insignito del titolo di Commendatore della Repubblica (per meriti artistici)
1974 riceve la "Medaglia d'oro" (benemerenza civica) del Comune di Milano )

venerdì 1 marzo 2013

Nostalgia

Mi si travasa la vita
in un ghirigoro di nostalgie.
(G. Ungaretti)

Rischio

Quando un uomo
vuole qualcosa,
deve essere consapevole
di stare correndo un rischio.
Ma è proprio questo
a rendere
la vita interessante.
(Paulo Coelho)

Magia e bellezza

L'aspetto delle cose
varia secondo le emozioni;
e così noi vediamo
magia e bellezza
in loro,
ma, in realtà,
magia e bellezza
sono in noi.
(Kahlil Gibran)