"io sono qui per continuare ad imparare"

Una frase, un ringraziamento, un pensiero, una poesia, una nota citazione, una preghiera, una testimonianza che trattano i temi fondamentali della vita (che chiamerò "riflessioni") possono, qualche volta, tracciare un solco positivo nel cuore e in alcuni casi diventare motivo di stimolo, speranza, conforto, sostegno. Se alle mie "riflessioni" aggiungerete le vostre, condivideremo anche con altri qualche prezioso suggerimento, come meditazione sulla realtà del vivere quotidiano.


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giovedì 27 settembre 2012

Ci sono giorni...



"Ci sono giorni terribilmente sinceri
dove tutto appare drasticamente come è".
(S. Stremiz)

Ed io aggiungo:
... è proprio in quei giorni
che inizia la battaglia con la fede.

Vivere



"Molte volte un guerriero della luce è preda dello scoramento.
Pensa che niente riuscirà a risvegliare l'emozione che desiderava.
Spesso, il pomeriggio e la sera, è costretto a mantenere una posizione conquistata senza che un nuovo avvenimento sopraggiunga a restituirgli l'entusiasmo.
Gli amici commentano: "Forse la sua lotta è terminata."
Udendo questi commenti, il guerriero prova dolore e confusione perché sa di non essere giunto dove voleva.
Ma è caparbio, e non abbandona ciò che ha deciso di fare.
Poi, quando meno se lo aspetta, una nuova porta si apre."

Paulo Coelho - Manuale del guerriero della luce

mercoledì 26 settembre 2012

Anche Milan, anche lui mi ha tradito...

Vale la pena di fermarci un attimo a leggere e meditare su questa storia:


"Anche Milan, anche lui mi ha tradito". Così pensavo io, mentre il treno lo allontanava da quella che da sempre era stata la sua terra. Intorno a lui stavano, mogi in silenzio, la moglie e i suoi tre figli, insieme ai pacchi che raccoglievano le poche cose che era riuscito a portare con sé. Ma Mito in quel momento non si curava di ciò che lo circondava. Fuori dal finestrino scorreva la campagna ed egli guardava i campi incolti, qualche casa annerita, gruppi di soldati infangati, ma con gli occhi della mente rivedeva continuamente la scena di poche ore prima: lui e la sua famiglia che insieme agli altri profughi arrivavano in stazione, accompagnati da una folla inferocita che li insultavano e che i soldati dell'UNHCR facevano fatica a trattenere.
Non erano quelle però le immagini che lo facevano soffrire, come non erano gli sputi che lo avevano colpito con disprezzo. Non era neppure il ricordo di quello schiaffo che aveva raggiunto sua moglie in piena faccia, senza che lui avesse potuto difenderla. Ciò che davvero non lo lasciava in pace era il volto di Milan, con la bocca contratta in una smorfia di rabbia, che in mezzo a quegli altri visi furiosi lo insultava; non lo lasciava in pace lo spintone che l'uomo gli aveva dato. "Milan, proprio lui"


Ricordava il piccolo ragazzo serbo tre anni prima, quando era arrivato nella sua cittadina senza un soldo in tasca, affamato come un animale spaesato.
Mito aveva avuto pietà di lui, gli aveva dato da mangiare, lo aveva ospitato in casa sua; aveva ascoltato le sue confidenze, quando si era innamorato di Ingrid. E quando, sei mesi prima, Milan si era sposato, aveva ricavato dal retro della sua bottega una casa piccola ma decorosa, per lui e per sua moglie.
Adesso Mito e la sua famiglia erano stati cacciati, perché, dopo anni di convivenza pacifica, gli abitanti dei paese si erano accorti che lui apparteneva ad un'altra etnia; ma che cos'era cambiato? Egli non era sempre lo stesso Mito, che vendeva a credito a tutti? E i suoi figli non erano gli stessi che, pochi mesi prima giocavano con gli altri bambini? Lo avevano cacciato senza un soldo, dopo anni di lavoro, e Milan avrebbe preso il suo posto nel negozio; sarebbe andato a vivere nella sua casa, avrebbe dormito nel suo letto. Da dove nasceva tutto quell'odio? Era covato senza che lui se ne accorgesi e nel corso degli anni o era esploso senta preavviso? Lui, Mito, era stato dunque un ingenuo?
Guardò i suoi figli, seduti in silenzio accanto agli scatoloni, pensò al futuro che avrebbero avuto e si senti inumidire gli occhi. Non voleva che se ne accorgessero e quindi prese il fazzoletto dalla tasca, ma la sua mano incontrò alcuni fogli di carta. Guardò bene e rimase esterrefatto nell'accorgersi che era un bel gruzzoletto di banconote, racchiuse da un biglietto. Sul foglio c'era scritto: "Scusami, Mito, oggi non ho il coraggio di difenderti pubblicamente. Tu sai bene che mi ucciderebbero. Perciò griderò contro di te insieme agli altri. Sappi però che io non dimentico quanto hai fatto per me. Tieni questi soldi. Sono pochi, rispetto a quanto ti devo, ma spero che possano servirti per iniziare una nuova attività nella terra dove arriverai. Questa bufera prima o tardi finirà, allora tomo da me e riprenditi quello che è tuo e che io, in questo tempo, custodirò in attesa dei tuo ritorno" *
Mito alzò lo sguardo dal foglio e non si curò più di nascondere le lacrime.
(Sergio Albesam)

Citazione gioia-dolore



Nella vita conoscerai
la gioia e il dolore.
Cerca di ricordarti
i momenti di gioia
che ti aiuteranno
ad affrontare il futuro
e quelli di dolore
perché ti renderanno forte.
(Silvana Stremiz)

Cuore


Destati o cuore,
e come un tempo
ritorna a combattere.
Ti piaceva lottare,
magari anche esser vinto
ti allietava.
Non dormire rassegnato.
Vecchio spirito, sfinito,
torna al gusto dell’amore
e della vita.
Ed anche se la primavera
ha perso il suo profumo,
ed i fiumi corrono più lenti,
non lasciarti ingoiare dal tempo.
Continua a pulsare,
nel mio petto,
ho bisogno di Te.
(un caro amico:Michele Spacagna)

lunedì 10 settembre 2012

Una rosa arcobaleno per voi


In campo florovivaistico non mancano le sperimentazioni per ottenere sempre delle novità che sorprendano i nostri occhi e la rosa arcobaleno n'è un esempio e si presta bene a chi vuole omaggiare qualcuno con un pizzico di originalità.
Ma chi ha inventato la rosa arcobaleno?
Il nome originale di questo tipo di rosa è Happy Rose ed è il risultato delle sperimentazioni di Peter Van De Werker, floricoltore olandese che nel 2004 ha scoperto che, praticando delle infiltrazioni di colori naturali in diversi punti dello stelo, la rosa assorbe i diversi colori mantenendoli separati grazie al fatto che non esiste un unico canale che porta i liquidi all'infiorescenza, ma tanti piccoli canali che si dividono per raggiungere i petali.
La rosa utilizzata in genere per questo tipo di variante è la rosa vendela che, per il suo colore bianco candido, si presta meglio al risultato finale.

E se volessimo ottenere una rosa arcobaleno in casa?
Partendo dal concetto che lo stelo della rosa è diviso in tanti canali che si dividono nel raggiungimento dei petali che formano l'infiorescenza, la tecnica, che ci permetterà in maniera casalinga di ottenere la rosa arcobaleno, consiste nel praticare dei tagli verticali (di qualche centimetro) alla base dello stelo, procedendo dal basso verso l'alto, per ottenere tante diramazioni che intingeremo, una alla volta, nei colori che avremo preparato con dell'acqua.
Vi servirà quindi ::::: Una rosa bianca.
Colorante alimentare, ma vanno bene anche gli acquerelli.
Dei contenitori per preparare i colori ed immergere le diverse estremità che avrete realizzato.
Quando avrete fatto assorbire i diversi colori alla rosa, potrete recidere la parte del gambo che presenta le diramazioni che avevate praticato all'inizio.
Direi che si può fare!
(da sognoinfinito9)