"io sono qui per continuare ad imparare"

Una frase, un ringraziamento, un pensiero, una poesia, una nota citazione, una preghiera, una testimonianza che trattano i temi fondamentali della vita (che chiamerò "riflessioni") possono, qualche volta, tracciare un solco positivo nel cuore e in alcuni casi diventare motivo di stimolo, speranza, conforto, sostegno. Se alle mie "riflessioni" aggiungerete le vostre, condivideremo anche con altri qualche prezioso suggerimento, come meditazione sulla realtà del vivere quotidiano.


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martedì 13 marzo 2012

Un fiore divino simbolo dell'amore eterno

C'è una pianta del deserto che si chiama rosa di Jeric, simbolo dell'amore eterno. È un piccolo gomitolo secco, marroncino, non pesa nulla, sembra morta. Ma se le si dà un pochino d'acqua per qualche giorno, mostra di nuovo la sua vitalit...à: si apre, rinverdisce, si riveste di vita e colore... Così è l’ amore: anche quando sembra sopito, assente... basta una parola, un ricordo, basta che si porga la mano aperta e la rosa di Gerico che è nel cuore e che porta il nostro nome, torna a vivere...
Rose di Jeric che ha ispirato una leggenda, è un prezioso amuleto che viene usato per benedire case e allontanare influssi maligni attirare la pace, la potenza e la ricchezza ad esso. Secondo la dottrina, conferisce fortuna negli affari, ca...pacità di lavorare, offre la salute, forza, felicità e, soprattutto, ha la capacità di trasformare il negativo in energia positiva nel luogo in cui ti trovi. Credenti e non credenti in tutto il mondo riconoscono la sua bellezza, la cura e la cultura.
Un'antica leggenda racconta che fuggendo Giuseppe e Maria con il bambin Gesù dalla strage degli innocenti decretata da Erode, fecero una sosta per riposare mentre attraversavano le pianure di Gerico e toccando terra la Madonna, nello scendere dall'asino con il Divino Figlio in braccio, una pianta a forma di verde rosa sorse ai suoi piedi per salutare il Salvatore: era la Rosa di Gerico.
Più tardi, quando Gesù si ritirava a pregare nel deserto, la Rosa lo inseguiva rotolando spinta dal vento. La notte la pianta si fermava accanto ai piedi del Redentore e all'alba lo dissetava con le gocce di rugiada che per Lui intrappolava nelle foglie verdi e lucenti. Commosso dall'umile offerta, Gesù la benedisse.
Durante l'intera vita del Nazareno, La Rosa di Gerico continuò a vagare fresca e verde in terre di Galilea, dell'Egitto e dell'Arabia, ma quando il Signore spirò sul Golgota tutte le piante morirono insieme a Lui e insieme a Lui ritornarono alla vita tre giorni dopo. Da allora, in ricordo della Passione del Cristo, la Rosa muore e rinasce periodicamente; venne così chiamata il Fiore della Resurrezione e cominciò a prodigare il suo benefico influsso su tutti quelli che sanno coltivarla e curarla con amore.
La Rosa di Gerico è considerata da tempi remoti e da popoli diversi l'unico talismano vivente. La pianta, nonostante il suo nome, non è oriunda di Gerico. Nel secondo millennio a. C. i ricchi mercanti di quella città la portavano da luoghi lontani come prezioso talismano affinchè il suo influsso proteggesse le loro case, le loro botteghe, loro stessi e la famiglia da qualsiasi sventura e tenesse lontani dalle mura della città nemici e carestie.
Oggi si ritiene ancora che chi coltiva con amore una Rosa di Gerico attira su di sè l'amore, la salute, la pace e l'armonia con se stesso e con il mondo. Inoltre se, grazie alle cure che le vengono prodigate, la Rosa compie regolarmente il suo ciclo di morte e rinascita, il suo possessore otterrà, in cambio delle sue premure, creatività e abilità nel lavoro e buona fortuna negli affari.
Questa leggenda diffusa in ogni continente e presto è venuto a considerarlo un fiore divino.
(ritrovo del fiore)


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