La fontana di Carosello esiste veramente, è a Napoli.
Chi oggi ha almeno 50 anni ricorda la sigla televisiva di Carosello che era, per i bambini, un appuntamento imperdibile prima di andare a dormire.
La colonna sonora rimase immutata per tutti i vent’anni, dal 1957 al 1977, si trattava di una tarantella del repertorio napoletano risalente agli anni venti intitolata “Pagliaccio” di autore ignoto.
Roberto Murolo l’ha poi inserita nella sua antologia della canzone napoletana.
Il giorno precedente alla messa in onda di Carosello, prevista per il 3 febbraio 1957, ci si accorse che mancava la sigla.
Il regista Luciano Emmer e il produttore Cesare Taurelli crearono durante la notte una serie di siparietti che si aprivano ad ogni sketch; la macchina da presa, fotogramma per fotogramma, a passo uno, avanzava mentre le tendine si aprivano.
La sigla di CAROSELLO più celebre, però, fu disegnata a tempera da Manfredo Manfredi e fu trasmessa a partire dal 1962.
La sigla disegnata, sovrapposta al monumento reale, riproduce esattamente l’opera d’arte monumentale di Napoli chiamata Fontana del Gigante o dell’Immacolatella.
La sua costruzione risale agli inizi del Seicento per opera del pittore e scultore Pietro Bernini e dell’architetto e scultore Michelangelo Naccherino che la realizzarono su commissione del Duca d’Alba Don Antonio Alvarez di Toledo.
La Fontana del Gigante, o dell’Immacolatella, è situata a Napoli tra via Partenope e via Nazario Sauro, proprio di fronte a Castel dell’Ovo.
-da un posto di Campania svelata-
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