"io sono qui per continuare ad imparare"

Una frase, un ringraziamento, un pensiero, una poesia, una nota citazione, una preghiera, una testimonianza che trattano i temi fondamentali della vita (che chiamerò "riflessioni") possono, qualche volta, tracciare un solco positivo nel cuore e in alcuni casi diventare motivo di stimolo, speranza, conforto, sostegno. Se alle mie "riflessioni" aggiungerete le vostre, condivideremo anche con altri qualche prezioso suggerimento, come meditazione sulla realtà del vivere quotidiano.


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mercoledì 26 aprile 2023

Lo Spirito di Dio contrasta il demone della malinconia e dello scontento

 

«Lo Spirito di Dio contrasta il demone della malinconia e dello scontento e suscita i santi perché la faticosa navigazione della fragile barca porti a compimento la navigazione…».

https://centropastorale.unicatt.it/pastorale-attualita-armida-barelli

Il papavero, simbolo della Resistenza

 

Il papavero come simbolo
Il papavero è un fiore associato alla guerra fin dai tempi antichi. Esso cresce anche nei terreni più proibitivi e, più nello specifico, persino negli spazi dove non rimane altro che la distruzione degli scontri. Secondo la leggenda il comandante mongolo Gengis Khān portava con sé dei semi di papavero da spargere sul campo di battaglia, per onorare i caduti. In tempi più recenti a richiamare la tenacia di questi fiori ci ha pensato John McCrae. Egli poeta, medico e militare canadese, in In Flanders Fields evoca l’immagine dei fiori rossi sbocciati nei luoghi devastati dalla distruzione della Grande Guerra. Oggi questi sono il simbolo del Remembrance Day, giorno del ricordo delle vittime della Prima Guerra Mondiale in Inghilterra e in tutto il Commonwealth.
In Italia il papavero è considerato il fiore simbolo della Resistenza e del 25 aprile. A renderlo tale hanno contribuito alcune sue caratteristiche. Esso è un fiore spontaneo, e quindi definibile “libero”, che cresce, cioè, autonomamente, anche dove indesiderato. Si tratta, poi, di un vegetale estremamente tenace che possiede straordinarie capacità di adattamento. Possiamo, infatti, osservare i papaveri nei paesaggi più disparati che vanno dai campi sterminati, ai bordi delle strade, passando per le ferrovie. La loro vivacità dava, dunque, nuova vita ad ambienti ostili, accompagnando le azioni dei partigiani nei vari contesti. Il colore rosso dei petali li trasforma, poi, in una metafora per indicare il sangue versato e gli ideali perseguiti.
Il papavero è ormai associato, in quanto simbolo della Resistenza, a diversi sentimenti e ideali. Nel linguaggio dei fiori, infatti, esso incarna orgoglio sopito e consolazione, pur rimanendo indissolubilmente legato al concetto di semplicità. Il papavero finisce, insomma, per diventare sinonimo di volontà di riscatto e speranza per il futuro. Collegarlo al desiderio di pace è, dunque, quasi inevitabile e i “Mille papaveri rossi” che “fan veglia” al protagonista de La Guerra di Piero di Fabrizio De André non fanno altro che ricordarcelo. La capacità di questi fiori di crescere spontanei pressoché ovunque non ha, comunque, mancato di creare disagi. In certi contesti essi sono, infatti, considerati persino infestanti.
Enzo Primerano facebook

martedì 25 aprile 2023

Monumento alla Resistenza.














Il Monumento alla Resistenza è un'opera scultorea del 1963, presente a Sesto San Giovanni, progettata dall'architetto italiano Piero Bottoni e realizzata in collaborazione con la scultrice polacca Anna Praxmayer. Il monumento si trova nell'omonima piazza della Resistenza, antistante la sede del palazzo comunale di Sesto, città decorata con la medaglia d'oro al valor militare, proprio per il contributo alla lotta per la Liberazione.  

 https://it.wikipedia.org/wiki/Monumento_alla_Resistenza_(Sesto_San_Giovanni)?fbclid=IwAR39F5FRAnuIm7WaOAD9Kw4qSBMlV0JYN7QWlfRKwQgDUlRCzxx_Ekt2WgA

mercoledì 19 aprile 2023

sabato 15 aprile 2023

Semplicità e sensibilità

 

  • La semplicità è mettersi nudi davanti agli altri.
  • E noi abbiamo tanta difficoltà ad essere veri con gli altri.
  • Abbiamo timore di essere fraintesi, di apparire fragili, di finire alla mercè di chi ci sta di fronte.
  • Non ci esponiamo mai.
  • Perché ci manca la forza di essere uomini, quella che ci fa accettare i nostri limiti,
  • che ce li fa comprendere, dandogli senso e trasformandoli in energia... in forza appunto.
  • Io amo la semplicità che si accompagna con l'umiltà.
  • Mi piacciono i barboni.
  • Mi piace la gente che sa ascoltare il vento sulla propria pelle, sentire gli odori delle cose, catturarne l'anima.
  • Quelli che hanno la carne a contatto con la carne del mondo.
  • Perché lì c'è verità, lì c'è dolcezza,
  • lì c'è sensibilità,
  • lì c'è ancora amore.
  • da bacheca facebook Alda Merini

Il Silenzio è pazienza.












 IL SILENZIO

(Attribuito a San Giovanni della Croce)
Il Silenzio è mitezza:
quando non rispondi alle offese
quando non reclami i tuoi diritti
quando lasci a Dio la difesa del tuo onore
Il Silenzio è misericordia
quando non riveli le colpe dei fratelli
quando perdoni senza indagare nel passato
quando non condanni ma intercedi nell’intimo.
Il Silenzio è pazienza:
quando soffri senza lamentarti
quando non cerchi consolazioni tra gli uomini
quando non intervieni, ma attendi che il seme germogli lentamente.
Il Silenzio è umiltà:
quando taci per lasciare emergere i fratelli
quando celi nel riserbo i doni di Dio
quando lasci che il tuo agire venga interpretato male
quando lasci ad altri la gloria dell’impresa.
Il Silenzio è fede:
quando taci perché è Lui che agisce
quando rinunci alle voci del mondo
per stare alla sua presenza
quando non cerchi comprensione
perché ti basta essere amato da Lui
Il Silenzio è adorazione:
quando abbracci la Croce, senza chiedere il perché
nell’intima certezza che questa è l’unica Via giusta. Amen.

giovedì 13 aprile 2023

Fiore simbolo della più squisita nobiltà























































Un dono ricevuto
Da un punto di vista prettamente botanico, è annoverabile nella grande famiglia delle Liliacee, e nella tradizione comune è considerato il fiore simbolo della purezza, della castità e della semplicità d’animo. Stiamo parlando di quello che comunemente conosciamo come giglio, e che volendo, e dovendo, essere tecnici, nomineremo lilium. Un fiore spettacolare, per tantissime ragioni. Disponibile in natura in diverse colorazioni, questa specie floreale viene apprezzata fin dall’antichità come una delle più belle e profonde in assoluto. Una delle più splendide e visitate città d’Italia, Firenze, lo ha scelto addirittura come suo simbolo. E’ un fiore che fa capolino con insistenza nelle chiese e negli istituti religiosi, appunto perché evocativo della nobiltà e della purezza d’animo. Ma in questa sede, dobbiamo capire qual è il significato lilium arancio, e per farlo, ci appelliamo al vocabolario del linguaggio dei fiori. Ci suggerisce che il giglio di colore arancio non solo dà freschezza all’anima, ma è simbolo della più squisita nobiltà di comportamenti.

da leicasa.it

sabato 8 aprile 2023

Pasqua con il gioioso canto dell’Alleluia

 

« L’annuncio della Pasqua si espanda nel mondo con il gioioso canto dell’Alleluia. Cantiamolo con le labbra, cantiamolo soprattutto con il cuore e con la vita, con uno stile di vita “azzimo”, cioè semplice, umile, e fecondo di azioni buone».
Benedetto XVI, omelia del 12 aprile 2009

venerdì 7 aprile 2023

Auguri ai Sacerdoti.

 

Auguri ai Sacerdoti: camminerete con noi, a volte davanti, a volte in mezzo e a volte dietro: davanti, per guidare la comunità; in mezzo, per incoraggiarla e sostenerla; dietro, per tenerla unita perché nessuno rimanga troppo indietro, per tenerla unita. La vostra opera nella vigna del Signore sia feconda di frutti e di tanta gioia spirituale per voi e per tutti quelli che incontrerete. Amen

Ma Tu, dove abiti?

 
Non c'è Amore più grande...