La Via Crucis affonda le sue origini nella pietà popolare verso
il Cristo sofferente sviluppatasi fra il XII e il XV secolo. Questa devozione
intende evocare il pellegrinaggio lungo la Via dolorosa a Gerusalemme.
Originariamente questa pia pratica non aveva un numero preciso e definito di
quadri, soste o “stazioni”. Queste erano lasciate alle tradizioni della pietà
locale, la quale attingeva anche da testi devoti non scritturistici.
Così è per l’incontro di Gesù con la madre, per il numero delle
cadute, per l’incontro con Veronica. Il numero delle “stazioni” e il loro
contenuto furono precisati dall’autorità ecclesiastica nel 1731, accogliendo la
prassi allora più diffusa che comprendeva anche questi momenti non presenti nei
Vangeli. Dal 1975 è possibile sostituire le stazioni tradizionali con altri
momenti della Passione desunti dai Vangeli e concludere sempre con la Risurrezione
di Gesù.
teologo
Silvano Sirboni
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