Credo di avere letto tanti trattati di psichiatria scritti da validi esperti ma Tobino, per me, li supera tutti. Amo molto quando lui tenta di paragonarsi al cavaliere che accompagna la follia nelle sue lente danze, nei balli vivaci, in quelli furiosi. ma umilmente ammette non ho potuto proteggere.
Tobino, per quarant’anni medico manicomiale alle prese con le varie forme della follia, dalla schizofrenia alla paranoia alla malinconia, crede che l’ospedale psichiatrico rappresenti la struttura più idonea per trattare la malattia mentale, il luogo dove il malato viene accolto con competenza ed affetto e dove può sostare al sicuro dalle pressioni della famiglia e della frenetica vita occidentale. La follia è vista da Tobino come una realtà misteriosa e dispotica della condizione umana. Gli psicofarmaci hanno addolcito la questione, ma il medico si trova a affrontare importanti interrogativi di natura etica. Non è un caso, sostiene lo scrittore viareggino, che, all’indomani dell’attuazione della nuova legge, i malati anziché trovare una nuova e gratificante libertà, si suicidino in massa.
Nessun commento:
Posta un commento