"io sono qui per continuare ad imparare"

Una frase, un ringraziamento, un pensiero, una poesia, una nota citazione, una preghiera, una testimonianza che trattano i temi fondamentali della vita (che chiamerò "riflessioni") possono, qualche volta, tracciare un solco positivo nel cuore e in alcuni casi diventare motivo di stimolo, speranza, conforto, sostegno. Se alle mie "riflessioni" aggiungerete le vostre, condivideremo anche con altri qualche prezioso suggerimento, come meditazione sulla realtà del vivere quotidiano.


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martedì 24 marzo 2015

Oggi ho chiesto a Dio.

per te...

Vedere la luce...



La vita è una strada al buio, lo scopo è di vedere la luce,
il mezzo sono le nostre azioni,
la guida...le nostre sensazioni.
(F. Micalizzi) 

La perla


La perla gioiello dell’anima
ornamento di colli regali
con luce di rara purezza.
Scintillio di serate eleganti,
perle mai fredde raggiungono
la fantasia di storie romantiche
e antiche leggende che mai le
vogliono sparse che rotolano
portando lacrime e dolore.
Madreperle disegnano cadendo
cuori infranti.
Rare e splendenti chiuse nell’ostrica
aspettano come l’amore chi le raccolga,
pure nell’anima si mostrano a chi apre
il guscio della loro casa e ne fa preziosi
gioielli da custodire e difendere…..
Vorrei essere la tua perla!

(Mirella Narducci)

Forza per rialzarsi



L'anima segue spesso....un percorso difficile, durante la vita....cade, si ripiega come uno stelo piegato dal vento, ma trova quasi sempre in sé stessa la forza per rialzarsi e rinascere: rinascere a nuovi desideri, a nuovi sorrisi, a nuove speranze! 
Lo fa forse nutrendosi inevitabilmente di intense emozioni


sabato 21 marzo 2015

E' primavera!

Condivido con voi questa breve poesia che ho insegnato a Giuliana da piccola (univo alle parole un'immagine)  ed anche ora non passa domenica che non me la reciti…e la primavera si ferma nel mio cuore.
Emoticon heart
PRIMAVERA
Un ramo di pesco vestito di rosa,
un cantico fresco nell'aria odorosa,
un nido, un grido, il sole, tre viole,
un soffio di vento, un rosso di sera,
e il cuore è contento perché è primavera.
(L. Caramellini)

mercoledì 11 marzo 2015

Dio, che è più importante lava i piedi...

Seguire “l’esempio del Signore”: lui, Dio, che è più importante lava i piedi. Perché fra noi quello che è il più in alto, deve essere al servizio degli altri. Lavare i piedi è, infatti, dire “io sono al tuo servizio”, e concretamente significa che “dobbiamo aiutarci” l’un l’altro. Aiutarci l’uno l’altro: questo Gesù ci insegna e questo è quello che io faccio, e lo faccio di cuore, perché è mio dovere, come prete e come vescovo devo essere al vostro servizio. Ma è un dovere che mi viene dal cuore: lo amo. Amo questo e amo farlo il Signore così mi ha insegnato. Ma anche voi, aiutateci: aiutatevi sempre. L’uno verso l’altro. E così, aiutandoci ci faremo del bene. Ciascuno di noi pensi: ‘Io davvero sono disposto a servire, ad aiutare l’altro?’. Pensiamo questo, soltanto. E pensiamo che questo segno è una carezza che fa Gesù, perché Gesù è venuto proprio per questo: per servire, per aiutarci. (papa Francesco)
Il silenzio di due persone sedute una accanto all’altra crea un certo imbarazzo. Il silenzio di chi non confida in qualcuno inaridisce il cuore e rischia di uccidere anche l’altro che resta escluso. Il silenzio dietro una porta chiusa diventa pieno di incertezza, con domande insaziabili. Noi non siamo fatti per restare soli, nemmeno nel dolore, nemmeno nella crisi più profonda, nemmeno quando non si riesce a trovare nessuna risposta capace di accendere percorsi di speranza, risposte capaci di riempire vuoti di alcuni momenti della vita. Anche uno sguardo sereno e aperto diventa una parola accogliente, una mano tesa capace di confortare, un abbraccio che rialza e fa ripartire. A volte si vorrebbe essere piccolo gesto capace di aprire, parola capace di riscaldare, sguardo capace di confortare; ma non si sa come. Si cerca, ma non si sa dove. Si attende, ma non si sa da chi. Eppure sono numerose le vie che, nella ferialità dei giorni, possono essere percorse, lasciando segni profondi, pronunciando parole importanti, accendendo luce che consola. La nostra vita quotidiana non è fatta di cose eccezionali, ma di cose semplici che trovano significato e forza nel condividere, nel donarsi, nella capacità di generosità e gratuità. Di cuori generosi, di gesti di servizio gratuito è piena la terra, di uomini e donne che con perseveranza e fedeltà rendono bella e importante la storia dell’umanità. Ogni giorno, in varie parti del mondo, si pronunciano parole, si compiono gesti che non fanno tanto rumore, ma che sanno far germogliare speranze a volte sopite, che raccontano esistenze sempre generose nel dono. Siamo chiamati a camminare dentro il nostro tempo con quell’asciugamano che Gesù, nell’ultima cena, ha usato con i dodici apostoli ma che anche oggi usa con ciascuno di noi, per continuare a lavare e asciugare le fatiche di questa umanità. Quell’asciugamano che racconta vite concrete, impegnate dal bisogno di fraternità e solidarietà. Vite mature, adulte, che hanno imparato a donare senza aspettare ritorni, mani aperte, capaci di offrire, proteggere, custodire, sostenere, lasciare. Noi siamo fatti per vivere fino all’ultimo respiro una vita gustosa, spezzata per la carità. Non siamo fatti per accontentarci, ma per trovare quella felicità che nasce nel bene degli altri, fino a farci sentire che proprio nella generosità siamo dei privilegiati, provocandoci, per questo, ad essere degli instancabili generosi. Essere essenziali è poter dire: “io sono un uomo per gli altri”. Se ciascuno si dedicasse a questa attività, crescerebbe un’alta spiritualità dell’umanità. Sarebbe bello, alla sera dei giorni che ci sono stati affidati, grati per la vita, ritrovarci con in mano un asciugamano sgualcito, logoro, ma in pace con noi stessi, con gli occhi e il cuore ancora alla ricerca di compiere un piccolo gesto capace di dare speranza, di accendere sorrisi, di riscaldare cuori. Siamo cristiani perché pronti sempre a ricominciare, perché convinti che solo la forza dei piccoli gesti di carità è capace di cambiare il volto del mondo, è capace di dare continuità al comando di Gesù: “come ho fatto io così fate anche voi”.
don Delfino
Dio cerca asciugamani logori e non profumati di naftalina

Un giorno...


UN GIORNO...
Un giorno la vita mi ha colpito così forte che mi ha insegnato a resistere e rialzarmi.
Un giorno ho mentito ad una persona a cui volevo bene e mi ha fatto così male che ho imparato a dire sempre la verità.
Un giorno ho deluso una persona ed ho capito che le parole date devono essere rispettate.
Un giorno ero così triste che quando venne la notte ho capito che un sorriso è molto meglio di una lacrima.
Un giorno ho perso il mio tempo per cose per le quali non ne valeva la pena ed ho capito che la vita passa troppo in fretta e non posso perdere tempo in attesa di qualcosa che non accadrà mai.
Un giorno ho capito che ha senso innamorarsi e combattere per ciò che sento.
Dopo molti giorni ho capito che nella vita tutti soffriamo, ma dobbiamo trovare la persona per cui vale la pena sorridere.
Un giorno ho capito che dobbiamo trovare la grandezza di riconoscere i nostri errori e avere il coraggio di chiedere scusa. Dobbiamo ascoltare e condividere le nostre emozioni.. dobbiamo dimenticare le persone che ci hanno fatto del male e tenerci strette quelle che vogliamo bene.
Oggi ho capito che vale la pena vivere la vita come se ogni momento fosse l'ultimo, soprattutto se lo condividiamo con le persone che ci vogliono davvero bene.

A volte è necessario voltare pagina e ricominciare da zero...

Il miglior guerriero non è colui che trionfa sempre, ma colui che torna senza paura a combattere.

Massimo Esposito

Una vite...preziosa


Un ingegnere fu chiamato a riparare un computer molto grande… ed estremamente complesso, un computer del valore di 12 milioni di dollari.
Sedutosi di fronte allo schermo, premuti alcuni tasti, annuì, mormorò qualcosa tra sé e lo spense.
Prese un piccolo cacciavite dalla tasca e girò a metà a una piccola vite. Poi accese di nuovo il computer e scoprì che funzionava perfettamente.
Il presidente della società fu felice e si offrì di pagare il conto sul posto.
– Quanto le devo? chiese.
– Viene mille di dollari, se non vi dispiace.
– Mille dollari? Mille dollari per un paio di minuti di lavoro? Mille dollari, semplicemente girando una piccola vite?
Io so che il mio computer costa 12 milioni di dollari, ma mille dollari è un importo pazzesco! Pagherò solo se mi invia una fattura dettagliata a giustificare perfettamente questa cifra.
Il tecnico annuì e se ne andò.
La mattina dopo, il Presidente ricevette la fattura, lesse attentamente, scosse la testa e procedette a pagare, senza indugio..
La fattura diceva:
Servizi offerti:
-Serrare una vite ……Dollari 1
-Sapere quale vite serrare …Dollari 999

Per i professionisti che ogni giorno affrontano il disprezzo di coloro che per la loro stessa ignoranza non riescono a capire.

RICORDA — “Si vince per quel che si sa, non per quel che si fa”

(web)