"io sono qui per continuare ad imparare"

Una frase, un ringraziamento, un pensiero, una poesia, una nota citazione, una preghiera, una testimonianza che trattano i temi fondamentali della vita (che chiamerò "riflessioni") possono, qualche volta, tracciare un solco positivo nel cuore e in alcuni casi diventare motivo di stimolo, speranza, conforto, sostegno. Se alle mie "riflessioni" aggiungerete le vostre, condivideremo anche con altri qualche prezioso suggerimento, come meditazione sulla realtà del vivere quotidiano.


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giovedì 29 dicembre 2022

Non è vero che tutto passa












Quando il tuo cuore subisce il forte shock di una perdita importante, una parte di esso, resta per sempre bruciato. Da quell'istante in poi, nella mente s'innesca una sinergia di protezione tra cuore e cervello, dove non passa più nulla. È un bisogno interiore di voler sfatare ad ogni costo una nuova perdita. Non ci si arrende, questo no, ma si guarda alla vita con una prospettiva molto più ponderata. Accade che, d'istinto e pur di proteggersi da una nuova sofferenza, ci si abitua alla propria zona comfort e li dentro ci si senta protetti, in pace, al sicuro. Si vive lo stesso con coraggio e determinazione tutte le situazioni quotidiane, ma non è più la stessa cosa, poiché quell'ala spezzata rallenta ed appesantisce il volo e fa risultare il viaggio molto più lento e faticoso. Non è vero che tutto passa. Tutto resta scolpito sulla lavagna dell'anima. Tutto segna ed insegna. Tutto cambia e ci cambia.

Carmen Pistoia

venerdì 23 dicembre 2022

Cosa chiedere a Natale?

 

"Sir, ha pensato a cosa chiedere a Natale?"
"Non ho voglia di ricevere niente, Lloyd"
"Nemmeno ciò che le è mancato durante l'anno, sir?"
"Lloyd, a me sono mancate le persone a cui voglio bene!"
"Allora un regalo l'ha già ricevuto, sir"
"E quale sarebbe, Lloyd?"
"Scoprire che le persone sono preziose per come sono e non per ciò che danno, sir"
"È questo lo spirito del Natale, Lloyd?"
"O forse è lo spirito dell'umanità".
Simone Tempia

giovedì 22 dicembre 2022

La gente fa er presepe e nun me sente

 

Er presepe
Ve ringrazio de core, brava gente,
pé 'sti presepi che me preparate,
ma che li fate a fa? Si poi v'odiate,
si de st'amore non capite gnente...
st'amore sò nato e ce sò morto,
da secoli lo spargo dalla croce,
ma la parola mia pare 'na voce
sperduta ner deserto, senza ascolto.
La gente fa er presepe e nun me sente;
cerca sempre de fallo più sfarzoso,
però cià er core freddo e indifferente
e nun capisce che senza l'amore
è cianfrusaja che nun cià valore.
Trilussa

lunedì 19 dicembre 2022

Un grazie augurale con l'agrifoglio.

 










S Natale 2022

Guardando l’agrifoglio abbiamo pensato a voi tutti del nucleo 1 Psichiatria S. Riccardo, in particolare in queste festività.
Agrifoglio è impassibile ad ogni stagione, dimostra come sia possibile concentrarsi sul proprio rigoglio e divenire così un punto di riferimento per deboli e potenti e, della certezza del potere della vita anche nei momenti più rigidi e difficili. E’ una esortazione a trovare in noi stessi, la bellezza della nostra vita ed il piacere di goderne in assoluta indipendenza, ma con umiltà e armonia, trovando sempre la forza dentro di noi in condivisione di Amore
Un semplice pensiero augurale nella gratitudine.
Enrica, Giulio

venerdì 16 dicembre 2022

Riscoprire il valore delle parole.


 













“San Giuseppe, uomo del silenzio, tu che nel Vangelo non hai pronunciato nessuna parola, insegnaci a digiunare dalle parole vane, a riscoprire il valore delle parole che edificano, incoraggiano, consolano, sostengono. Fatti vicino a coloro che soffrono a causa delle parole che feriscono, come le calunnie e le maldicenze, e aiutaci a unire sempre alle parole i fatti. Amen.” (Papa Francesco)

giovedì 15 dicembre 2022

Il cuore vive in mille posti diversi.

 

“Un bimbo mi ha chiesto: “Ma il cuore sta sempre nello stesso posto, oppure, ogni tanto, si sposta? Va a destra e a sinistra?”.
Io: “No, il cuore resta sempre nello stesso posto. A sinistra”.

Ed intanto penso…. Poi, un giorno, crescerai.
Ed allora capirai che il cuore vive in mille posti diversi, senza abitare, davvero, nessun luogo. Ti sale in gola, quando sei emozionato. O precipita nello stomaco, quando hai paura, o sei ferito. Ci sono volte in cui accelera i suoi battiti, e sembra volerti uscire dal petto. Altre volte, invece, fa cambio col cervello.
Crescendo, imparerai a prendere il tuo cuore per posarlo in altre mani. E, il più delle volte, ti tornerà indietro un po’ ammaccato. Ma tu non preoccupartene. Sarà bello uguale. O, forse, sarà più bello ancora. Questo, però, lo capirai solo dopo molto, molto tempo.
Ci saranno giorni in cui crederai di non averlo più, un cuore. Di averlo perso. E ti affannerai a cercarlo in un ricordo, in un profumo, nello sguardo di un passante, nelle vecchie tasche di un cappotto malandato.
Poi, ci sarà un altro giorno. Un giorno un po’ diverso. Un po’ speciale. Un po’ importante.
Quel giorno, capirai che non tutti hanno un cuore.”

(l’autore è un …) – Medico cardiologo dell’ Ospedale Pediatrico Bambino Gesù –

lunedì 12 dicembre 2022

Madonna di Guadalupe: curiosità

 
Il mistero degli occhi della Madonna di Guadalupe: sembrano vivi ed in entrambi si riconoscono 13 figure umane e riflettono immagini proprio come le pupille. Un'altra curiosa scoperta nell'immagine della Vergine di Guadalupe è la posizione delle stelle nel mantello. Per gli indiani che li adoravano e li conoscevano, deve essere stato molto significativo. Il dott. Hernández Illescas ha studiato la posizione delle stelle negli altopiani messicani durante il solstizio d'inverno del 1531, anno delle apparizioni. Si scopre che tutte le stelle del mantello della Vergine corrispondono alle stelle principali delle costellazioni di quei giorni. Questo studio è stato pubblicato dal Dr. Hernández Illescas nel libro «Le stelle del mantello della Vergine di Guadalupe».

domenica 4 dicembre 2022

E' Natale, Signore, o già subito Pasqua?

 

E' Natale, Signore, o già subito Pasqua?   1

Luigi Serenthà

E' Natale, Signore, o già subito Pasqua?
Il legno del presepe è duro, come legno di croce.
Il freddo ti punge, quasi corona di spine.
L'odio dei potenti ti spia e ti teme.
...quanti segni di morte, Signore in questa tua nascita,
comincia così il tuo cammino tra noi, la tua ostinata decisione
di essere Dio, non di sembrarlo.
Grazie, Signore, per questa ostinazione,
per questo sparire, per questo ritirarti
che schiude un libero spazio
per la mia libera decisione di amarti.
Dio che ti nascondi, Dio che non sembri Dio,
Dio degli stracci e delle piaghe,
Dio dei pesi e delle infamie,
io ti amo.
Non so come dirtelo, ho paura di dirtelo
perché talvolta mi spavento e ritiro la parola;
eppure sento che devo dirtelo:
io ti amo!
In questa possibilità di amarti che la tua povertà mi schiude
divento veramente uomo,
scopro di essere uomo, non di sembrarlo.
Il tuo Natale è il mio Natale.
Nella gioia di questo nascere,
nello stupore di poterti amare,
io accetto, io voglio, io chiedo che anche per me,
Signore,
sia subito Pasqua.