"io sono qui per continuare ad imparare"

Una frase, un ringraziamento, un pensiero, una poesia, una nota citazione, una preghiera, una testimonianza che trattano i temi fondamentali della vita (che chiamerò "riflessioni") possono, qualche volta, tracciare un solco positivo nel cuore e in alcuni casi diventare motivo di stimolo, speranza, conforto, sostegno. Se alle mie "riflessioni" aggiungerete le vostre, condivideremo anche con altri qualche prezioso suggerimento, come meditazione sulla realtà del vivere quotidiano.


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venerdì 19 giugno 2015

Forse è vero...

Forse è vero...dopo 51 anni di matrimonio con Giulio posso scrivere per esperienza:
Forse la nostra storia era destinata a durare perché non era una storia d’amore.
E' una storia di pioggia e di sole, d’attesa e passione, d’amicizia e condivisione, di tempo e costruzione, di sintonia e incomprensione, di silenzi e rumore.
Non è una storia d’amore. E' una storia con dentro l’amore.
O, forse, è amore con dentro una storia. Enrica
[...] L’amore di fatto conosce, anche se non lo vogliamo, tante contraddizioni: difficoltà, conflitti, deperimenti, infedeltà…Per questo l’amore non coinvolge nessuno senza esporlo al dolore e senza che debbano consumarsi perdite di se stessi; nell’amore c’è la sofferenza, il dolore per queste contraddizioni ma anche per le inadeguatezze, per la nostra incapacità di amare: quanta disciplina occorre per amare in modo autentico, per amare di desiderio sì, ma in una relazione sinfonica e piena di rispetto l’uno per l’altro, accettandosi reciprocamente, tesi verso un rapporto che renda entrambi più buoni, più umanizzati.

(Enzo Bianchi)

giovedì 18 giugno 2015

Sopportare le avversità

Solo quando la nostra vita è stata visitata dal turbine impetuoso della sofferenza, riusciamo a sopportare ed accettare le piccole e grandi avversità.

- dipinto Igor Onopriyenko

Immigrazione

ll mio bis-nonno materno era un emigrato e ritornò in Italia a morire stremato dal duro lavoro...una riflessione che mi tocca...Enrica 
Emoticon heart
Nella foto potete vedere dei Minatori Italiani in Belgio.
Non si lamentano del cibo. Non hanno Iphone in tasca.
Sono solo pieni della modestia, determinazione e umiltà di un grande popolo.
Per tutti quelli che dicono che l'immigrazione è un fatto normale, che noi siamo stati a nostro tempo immigrati ecc. ecc. vogliamo ricordare alcune cose. 
Quando il nostro popolo emigrò, emigrò in paesi che erano bisognosi di forza lavoro.
I nostri emigranti andavano negli Stati Uniti, in Belgio, in Australia con passaporti e con mezzi legali, non con barconi o motoscafi.
I nostri emigranti andavano in paesi bisognosi di costruire nuove città, nuove strutture, in paesi insomma che avevano mercati industriali in completa espansione, non andavano in paesi con disoccupazione sopra il 10%, in Economie in recessione o con picchi di disoccupazione giovanile sopra il 40%.
I nostri emigranti, che negli Stati Uniti erano costretti a restare nella famosa Ellis Island per giorni, settimane ed alcuni casi mesi, non si resero protagonisti di proteste, roghi o quant'altro ma affrontavano quei momenti con umiltà e pacatezza.

I nostri emigranti lavoravano, e lavoravano sodo. Non facevano code interminabili alle mense della carità. Non chiedevano elemosina. Non pretendevano assegni giornalieri.
Agli idioti che dicono che negli Stati Uniti gli Italiani si resero protagonisti di azioni criminose, come può essere la nascita della Mafia Italo-Americano, vogliamo solo ricordare che le famiglie Mafiose che operarono negli Stati Uniti non erano altro che le stesse famiglie che vennero cacciate, o che scapparono, dalla repressione che lo Stato Italiano fece in epoca fascista contro le stesse.
Molte di quelle stesse famiglie, ci teniamo a ricordare, tornarono sul finire della guerra in Italia per aiutare le truppe alleate nella conquista dei territori, in cambio della loro futura totale impunibilità.
(Catena Umana)

Educhiamo i figli


Gli pseudovalori del successo e del divertimento e del denaro necessario per il successo e per il divertimento, sono diventati idoli ai quali si sacrifica tutto: tempo, passione, energie... e anche gli affetti e la vita stessa.
In questo scenario i giovani sono smarriti, perché non vedono più una segnaletica che indichi la strada del senso della vita, dell’impegno, della dedizione, della fedeltà agli ideali che danno gusto e grandezza all’esistenza umana. I giovani sono le prime vittime di una generazione di adulti diventati insipidi e senza valori.
(Mons. Angelo Comastri)

Parlare l'Amore

...l’energia che scaturisce dall’amore diventa “cura” quando impariamo a comprendere la differenza tra il “parlare d’amore” (che poi lo sanno fare tutti) ed il “parlare l’amore”…la caratteristica di questa energia scivola poi con naturalezza fino alle soglie del “Mistero” racchiuso in ogni stato di amore.