
La Medaglia – Croce di San Benedetto
Una delle devozioni più diffuse al santo di Norcia, e non solo per la notevole influenza dei monasteri benedettini, è la Croce di San Benedetto, specialmente nella forma più frequente di medaglia. Le sue origini sono antichissime, ma nono possono essere attribuite con certezza al Santo stesso. La devozione della Medaglia divenne popolare intorno al 1050, dopo la guarigione miracolosa del giovane Brunone, figlio del conte Ugo di Eginsheim in Alsazia. Brunone, secondo alcuni, fu guarito da una grave infermità, dopo che gli fu offerta la medaglia di San Benedetto. Dopo la guarigione, divenne monaco benedettino e poi papa: é san Leone IX, morto nel 1054. Tra i propagatori bisogna annoverare anche san Vincenzo de' Paoli. Sul dritto essa riporta generalmente un'immagine del Santo che regge nella mano destra una croce elevata verso il cielo e nella sinistra il libro aperto della santa Regola. Sull'altare é posto un calice dal quale esce una serpe per ricordare un episodio accaduto a San Benedetto: il Santo, con un segno di croce, avrebbe frantumato la coppa contenente il vino avvelenato datogli da monaci attentatori.
Attorno alla medaglia, sono coniate queste parole:
"EIUS IN OBITU NOSTRO PRESENTIA MUNIAMUR"
(Possiamo essere protetti dalla sua presenza nell'ora della nostra morte).
Sul rovescio della medaglia figura, invece, la Croce di San Benedetto.
Attorno ad essa compaiono le iniziali di alcuni testi molto antichi, presenti in un manoscritto del XIV sec. a testimonianza della fede nella potenza di Dio e di San Benedetto.
Gli acronimi, la loro interpretazione ed significato in italiano sono:C. S. P. B.
Crux Sancti Patris Benedicti
Croce del Santo Padre Benedetto
C. S. S. M. L.
Crux Sacra Sit Mihi Lux
La Santa Croce sia la mia luce
N. D. S. M. D.
Non Draco Sit Mihi Dux
Non sia il demonio mio condottiero
V. R. S.
Vade Retro Satana
Fatti indietro, Satana
N. S. M. V.
Numquam Suade Mibi Vana
Non mi attirare alle vanità
S. M. Q. L.
Sunt Mala Quae Libas
Sono mali le tue bevande
I. V. B.
Ipse Venena Bibas
Bevi tu stesso il tuo veleno
La tradizione attribuisce a questo simbolo un elevato potere di esorcismo e di guarigione (epidemie, veleni, malattie speciali, malefici), protezione nell’ora della morte.
Occorre portare la medaglia (benedetta da un sacerdote o da un diacono) con devozione e recitare la preghiera sopra scritta.
(diverse fonti)
Per una più dettagliata spiegazione cliccare il link sotto
http://www.templarisanbernardo.org/Medaglia%20di%20san%20Benedetto%20-%20La%20forza%20della%20fede.htm
Grazie dolcissima sorellina
RispondiEliminaEcco la spiegazione chiestami "sorellina".
RispondiEliminaConosco bene questa Croce ed è sempre con me, mi è stata donata da Padre Tito un esorcista della diocesi di Milano ora morto.
E' il Sacerdote che ha chiamato Giuliana "angelo misterioso"
La tiene in mano sempre padre Amorth.
Con fede è un aiuto immenso.
Amo questa croce anch'io. Grazie sorellina per i tuoi doni preziosi.
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