"io sono qui per continuare ad imparare"

Una frase, un ringraziamento, un pensiero, una poesia, una nota citazione, una preghiera, una testimonianza che trattano i temi fondamentali della vita (che chiamerò "riflessioni") possono, qualche volta, tracciare un solco positivo nel cuore e in alcuni casi diventare motivo di stimolo, speranza, conforto, sostegno. Se alle mie "riflessioni" aggiungerete le vostre, condivideremo anche con altri qualche prezioso suggerimento, come meditazione sulla realtà del vivere quotidiano.


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lunedì 31 maggio 2021

La stagione della luce

 

E’ arrivata la stagione della luce:
fra i campi le spighe chiamano l’estate.
-F. Caramagna-
foto di Ermes Malvisi

31 Maggio-Visitazione della B. V. Maria: vieni a visitarci

 “Vieni Maria a visitarci nei nostri sogni e nei nostri progetti, nelle nostre speranze e nelle nostre paure. Entra nelle nostre tenebre, nelle nostre angosce e nelle nostre sofferenze. Dona la Luce della presenza del Signore che è in Te". Amen

-dipinto Arcabas-

domenica 30 maggio 2021

Sognare la maglia rosa del Giro d'Italia


Oggi Giulio ha sognato guardando il passaggio, in via G. D'Arco a Sesto S. Giovanni. del Giro d'Italia.

Giulio da giovane ha corso negli allievi di ciclismo di Sanremo, presumo che oggi ha pensato di indossare la maglia rosa!!!!!!!!!!!!
Svegliati Giulio tu indossi la maglia rosa da tempo non del Giro d'Italia ma del giro della vita.

venerdì 28 maggio 2021

La leggenda dell’arcobaleno - nativi americani -













Sappiamo tutti che l'arcobaleno è un fenomeno ottico e meteorologico che produce luce quando il sole attraversa le gocce d’acqua, eppure per regalare un po’ di magia a questo straordinario spettacolo, raccontiamo la leggenda dell’arcobaleno tramandata dai nativi americani.

L’arcobaleno è un fenomeno che ci meraviglia sempre, non importa quante volte l’abbiamo visto, continueremo a rimanere incantati. Sono tantissime le leggende sulla sua nascita, quella raccontata ai bambini è di solito il litigio tra i colori, noi vogliamo raccontarvi quella tramandata dai nativi americani.

La leggenda dell’arcobaleno

Un giorno, madre Terra e padre Sole andarono a fare visita a un ragazzo solitario che si chiamava Atsosi Bagani.

“Devi prendere moglie” disse la Terra.

“Andrai a cercare moglie per un cammino ignoto agli uomini” aggiunse il Sole.

“Sposerai la maggiore delle sorelle Dobedeklad, Quelle-che-il-sole-non-illumina. Abitano in un pueblo. Gli uccelli le hanno imprigionate nelle tenebre, invidiosi della loro bellezza: tu solo puoi liberarle. Per aiutarti, costruirò un passaggio tra la tua capanna e il pueblo e trasformerò le ragazze e te, affinché gli uccelli non vi riconoscano e vi uccidano a beccate”, continuò il Sole.

Così, emerse dalla terra un arco gigantesco formato da strisce di colori brillanti, saliva molto in alto nel cielo e scendeva in lontananza sulla terra. Quando Atsosi Bagani si incamminò su questo ponte, fu trasformato in una farfalla, i cui colori si confondevano con quelli dell’arcobaleno.

Gli uccelli non lo notarono e l’uomo farfalla arrivò sul tetto di una grande casa e scese attraverso un’apertura scura. Nella penombra, vide le due sorelle occupate a tessere un magnifico tappeto dai colori dell’arcobaleno, i cui motivi ricordavano i fiumi e le montagne.

“Guarda, sorellina – disse la maggiore – una farfalla si è posata in cima alla scala”.

La sorella minore, molto eccitata, si precipitò verso la scala e un raggio di sole la sfiorò, la maggiore cercò di trattenerla ma entrambe furono attratte dal potere magico dei raggi solari. Sul tetto, la farfalla si trasformò nel giovane uomo.

“Il Sole mi ha mandato a cercarvi, sarete mia moglie e mia sorella”.

Gli uccelli li videro e si precipitarono su di loro con gridi stridenti, ma il Sole vegliava e trasformava i giovani in delicate farfalle, così gli uccelli non riuscirono a trovare i fuggitivi. Atsosi Bagani ritornò alla sua capanna e il Sole e la Terra assistettero al matrimonio.

Il giovane continuò a cacciare, mentre le due sorelle tessevano meravigliosi tappeti. Nella piccola capanna illuminata dal sole, però, le due ragazze avevano nostalgia della loro vecchia casa buia. Vedendole tristi, il Sole disse loro:

“Se lo desiderate tanto, potrete rivedere la vostra cupa dimora, ma adesso gli uccelli sono diventati diffidenti e dovete difendervi”.

Così prima di trasformarle in farfalle, diede a ciascuna due grossi chicchi di grandine. Quando gli uccelli le attaccarono, la sorella maggiore scagliò contro di loro il primo chicco, che si tramutò in una grossa nube nera che avvolse gli uccelli.

Le ragazze-farfalle proseguirono il volo, ma presto gli uccelli le raggiunsero e queste dovettero lanciare il secondo chicco di grandine, che si trasformò in una pioggia scrosciante, poi il terzo, che si ruppe in migliaia di piccoli chicchi. Ma la grandine finì e gli uccelli ripresero l’inseguimento. Il pueblo era in vista, ma le farfalle non erano abbastanza veloci. Dovettero quindi lanciare l’ultimo chicco, che infiammò il cielo di lampi e tuoni.

Gli uccelli scapparono spaventati e le ragazze furono salve. Le sorelle tornarono da Atsosi Bagani, ma ogni volta che sentivano nostalgia visitavano la loro vecchia casa. Così, dopo ogni temporale, si forma un arcobaleno tra il pueblo e la capanna del giovane, che riconcilia il mondo delle tenebre con il regno del Sole.

Dominella Trunfio 

martedì 25 maggio 2021

Bellezza delle ciliegie rosso rubino

In certi momenti la felicità è troppo intensa, trabocca da non contenerla. Come adesso davanti al rosso rubino delle ciliegie contro il verde scuro delle foglie. Il piacere di guardarli tutti quei puntolini di un lucido rosso liquido
-Pia Pera- foto Renosa -

domenica 16 maggio 2021

Ho fiori e di notte invito i pioppi...

 

HO FIORI E DI NOTTE INVITO I PIOPPI
La mia ombra è su un altro muro
d'ospedale. Ho fiori e di notte
invito i pioppi e i platani del parco,
alberi di foglie cadute, non gialle,
quasi bianche. Le monache irlandesi
non parlano mai di morte, sembrano
mosse dal vento, non si meravigliano
di essere giovani e gentili: un voto
che si libera nelle preghiere aspre.
Mi sembra di essere un emigrante
che veglia chiuso nelle sue coperte,
tranquillo, per terra. Forse muoio sempre.
Ma ascolto volentieri le parole della vita
che non ho mai inteso, mi fermo
su lunghe ipotesi. Certo non potrò sfuggire;
sarò fedele alla vita e alla morte
nel corpo e nello spirito
in ogni direzione prevista, visibile.
A intervalli qualcosa mi supera
leggera, un tempo paziente,
l'assurda differenza che corre
tra la morte e l'illusione
del battere del cuore.
SALVATORE QUASIMODO
Ospedale di Sesto S.Giovanni, novembre 1965

sabato 15 maggio 2021

Un tesoro inesauribile

 

La gioia del cuore è la vita dell'anima, è un tesoro inesauribile; mentre la tristezza è la morte lenta dell'anima e non è utile a nulla.
- S. Padre Pio -

Coronavirus: La mascherina ha insegnato


Coronavirus: La mascherina ha insegnato che c’è un messaggio per ognuno negli occhi che ci guardano. Osserva bene.

L’arte del saper vivere consiste nell’avere gli occhi di chi ne ha passate tante e il sorriso di chi le ha superate tutte.

giovedì 13 maggio 2021

Coronavirus: i vaccini sono gesto di amore

 

I vaccini sono un gesto di amore verso noi, verso i propri figli e verso i più deboli. Chi li omette senza motivo è un pericoloso irresponsabile.
(Roberto Burioni)

Giulio e Giuliana vaccino anti covid Pfizer. Io AstraZeneca.

lunedì 10 maggio 2021

La più eroica delle virtù

 

Aveva ragione Leopardi quando nello Zibaldone scriveva: «La pazienza è la più eroica delle virtù giusto perché non ha nessuna apparenza d'eroico»

domenica 9 maggio 2021

A mia Madre

 

A Mia Madre
Non sempre il tempo la beltà cancella
o la sfioran le lacrime e gli affanni
mia madre ha sessant’anni e più la guardo
e più mi sembra bella.
Non ha un accento, un guardo, un riso
che non mi tocchi dolcemente il cuore.
Ah se fossi pittore, farei tutta la vita
il suo ritratto.
Vorrei ritrarla quando inchina il viso
perch’io le baci la sua treccia bianca
e quando inferma e stanca,
nasconde il suo dolor sotto un sorriso.
Ah se fosse un mio prego in cielo accolto
non chiederei al gran pittore d’Urbino
il pennello divino per coronar di gloria
il suo bel volto.
Vorrei poter cangiar vita con vita,
darle tutto il vigor degli anni miei
Vorrei veder me vecchio e lei…
dal sacrificio mio ringiovanita!
De Amicis

lunedì 3 maggio 2021