"io sono qui per continuare ad imparare"

Una frase, un ringraziamento, un pensiero, una poesia, una nota citazione, una preghiera, una testimonianza che trattano i temi fondamentali della vita (che chiamerò "riflessioni") possono, qualche volta, tracciare un solco positivo nel cuore e in alcuni casi diventare motivo di stimolo, speranza, conforto, sostegno. Se alle mie "riflessioni" aggiungerete le vostre, condivideremo anche con altri qualche prezioso suggerimento, come meditazione sulla realtà del vivere quotidiano.


mailto:g.enrica.g@gmail.com
http://www.youtube.com/enricasignorag
http://www.facebook.com/enrica.giulio.sciandra



mercoledì 22 luglio 2020

Coraggio e generosità.

La favola del colibrì
Antica leggenda africana
Un giorno nella foresta scoppiò un grande incendio. Di fronte all'avanzare delle fiamme, tutti gli animali scapparono terrorizzati mentre il fuoco distruggeva ogni cosa senza pietà.
Leoni, zebre, elefanti, rinoceronti, gazzelle e tanti altri animali cercarono rifugio nelle acque del grande fiume, ma ormai l'incendio stava per arrivare anche lì.
Mentre tutti discutevano animatamente sul da farsi, un piccolissimo colibrì si tuffò nelle acque del fiume e, dopo aver preso nel becco una goccia d'acqua, incurante del gran caldo, la lasciò cadere sopra la foresta invasa dal fumo. Il fuoco non se ne accorse neppure e proseguì la sua corsa sospinto dal vento.
Il colibrì, però, non si perse d'animo e continuò a tuffarsi per raccogliere ogni volta una piccola goccia d'acqua che lasciava cadere sulle fiamme.
La cosa non passò inosservata e ad un certo punto il leone lo chiamò e gli chiese: «Cosa stai facendo?». L'uccellino gli rispose: «Cerco di spegnere l'incendio!».
Il leone si mise a ridere: «Tu così piccolo pretendi di fermare le fiamme?» e assieme a tutti gli altri animali incominciò a prenderlo in giro. Ma l'uccellino, incurante delle risate e delle critiche, si gettò nuovamente nel fiume per raccogliere un'altra goccia d'acqua.
A quella vista un elefantino, che fino a quel momento era rimasto al riparo tra le zampe della madre, immerse la sua proboscide nel fiume e, dopo aver aspirato quanta più acqua possibile, la spruzzò su un cespuglio che stava ormai per essere divorato dal fuoco.
Anche un giovane pellicano, lasciati i suoi genitori al centro del fiume, si riempì il grande becco d'acqua e, preso il volo, la lasciò cadere come una cascata su di un albero minacciato dalle fiamme.
Contagiati da quegli esempi, tutti i cuccioli d'animale si prodigarono insieme per spegnere l'incendio che ormai aveva raggiunto le rive del fiume.
Dimenticando vecchi rancori e divisioni millenarie, il cucciolo del leone e dell'antilope, quello della scimmia e del leopardo, quello dell'aquila dal collo bianco e della lepre lottarono fianco a fianco per fermare la corsa del fuoco.
A quella vista gli adulti smisero di deriderli e, pieni di vergogna, incominciarono a dar manforte ai loro figli. Con l'arrivo di forze fresche, bene organizzate dal re leone, quando le ombre della sera calarono sulla savana, l'incendio poteva dirsi ormai domato.
Sporchi e stanchi, ma salvi, tutti gli animali si radunarono per festeggiare insieme la vittoria sul fuoco.
Il leone chiamò il piccolo colibrì e gli disse: «Oggi abbiamo imparato che la cosa più importante non è essere grandi e forti ma pieni di coraggio e di generosità. Oggi tu ci hai insegnato che anche una goccia d'acqua può essere importante e che insieme si può spegnere un grande incendio. D'ora in poi tu diventerai il simbolo del nostro impegno a costruire un mondo migliore, dove ci sia posto per tutti, la violenza sia bandita, la parola guerra cancellata, la morte per fame solo un brutto ricordo».

Coronavirus: un uragano nelle nostre vite

Coronavirus:.. ancora divieto di incontrare Giuliana.


...Mai ci saremmo immaginati
che qualcosa buttasse per aria le nostre abitudini
o agitasse come un furioso uragano le nostre vite.

don L. Nuzzolese

Io sono felice!

Durante un seminario per matrimoni, hanno chiesto a una donna:
- "Ti rende felice il tuo marito? Veramente ti rende felice?"
In quel momento il marito ha alzato leggermente il collo in segno di sicurezza: sapeva che sua moglie avrebbe detto di sì, perché lei non si è mai lamentata durante il suo matrimonio.
Tuttavia la moglie rispose con un sonoro:
- "no... Non mi rende felice"
Il marito la guardò con stupore, mentre la donna continuò il proprio discorso:
- "non mi rende felice... Io sono felice!
Che io sia felice o no non dipende da lui, ma da me.
Io sono l'unica persona da cui dipende la mia felicità.
Mi accorgo di essere felice in ogni situazione e in ogni momento della mia vita, perché se la mia felicità dipendesse da qualche persona, cosa o circostanza sulla faccia di questa terra, sarei in guai seri.
Tutto ciò che esiste in questa vita, cambia continuamente. L'essere umano, le ricchezze, il mio corpo, il clima, i piaceri, ecc. E così potrei continuare per ore, elencando una lista infinita.
Attraverso tutta la mia vita, ho imparato qualcosa;
Decido di essere felice e il resto lo chiamo ' esperienze ':
Amare,
Perdonare,
Aiutare,
Comprendere,
Ascoltare,
Consolare.
C'è gente che dice: 'non posso essere felice perché sono malata, perché non ho soldi, perché fa troppo caldo, perché qualcuno mi ha insultato, perchè qualcuno ha smesso di amarmi, perché qualcuno non mi ha considerato, ma quello che queste persone non sanno è che si può essere felici anche essendo malati, anche se si è troppo sudati, anche se si è senza soldi, anche se si riceve un insulto, anche se qualcuno non ci ha apprezzato.
La vita è come andare in bicicletta: cadi solo se smetti di pedalare.
Inizia la giornata con un sorriso e non lasciare che niente e nessuno la cancelli del tuo volto.

Essere felice è un atteggiamento!"
-web-

sabato 18 luglio 2020

Non ho imparato nulla!

                      Non è mai troppo tardi!

Coronavirus: mai ci saremmo immaginati

Con grazia di tocco e di Parola, Dio non si stanca mai di accarezzare amorevolmente i nostri destini
Toccàti dalla vita
Ma per trattar del ben ch’i’ vi trovai dirò de l’altre cose ch’i’ v’ho scorte (Dante, Inferno, Canto I)
Mai ci saremmo immaginati
che qualcosa buttasse per aria le nostre abitudini
o agitasse come un furioso uragano le nostre vite.
Mai ci saremmo immaginati
di vedere in una manciata di giorni chiese e città deserte
e di provarne quasi uno struggimento,
un’incontenibile nostalgia.
Mai ci saremmo immaginati
di soffrire gli uni i patimenti degli altri
e di soccorrerci nel bisogno, o di cercarci fin dentro la preghiera.
Mai ci saremmo immaginati
di essere fragili e forti al tempo stesso,
uomini e donne che ancora fanno dell’umano un atto di fede.
Mai ci saremmo immaginati
anche nel chiuso delle nostre case,
di avere voglia di parole ma soprattutto di carezze e di abbracci.
Mai ci saremmo immaginati
di stimare così tanto infermieri e medici
da avvertire la loro opera come un meraviglioso esempio.
Mai ci saremmo immaginati
di combattere faccia a faccia con la malattia
con la paura addosso e l’ardore di non darci per vinti.
Mai ci saremmo immaginati
di amare così intensamente i nostri vecchi
e di avere voglia, e finalmente tempo, per giocare con i nostri bambini.
Mai ci saremmo immaginati
di non far dipendere tutto dai soldi,
senza ignorare una povertà che ci mette tutti nell’incertezza.

Mai ci saremmo immaginati
di alzarci presto al mattino per assistere alla Messa del Papa
o di riprendere di nuovo il Rosario tra le mani per pregare in famiglia.
Mai ci saremmo immaginati
in una cosiffatta festa di san Giovanni,
a difendere il metro della distanza a osare il chilometro della speranza.
Mai ci saremmo immaginati
di non voler dimenticare quel tutto che abbiamo vissuto
ma di custodirlo come fosse il miglior tesoro.
Mai ci saremmo immaginati,
- proviamo a dircelo per davvero -
di essere toccati da qualcosa che ci cambia fin nel nostro dentro,
lieto riscatto della più dolorosa prova.
Amen, alleluia.
(testo composto da don Leone Nuzzolese)
Decanato di Sesto S. Giovanni
24 giugno festa di san Giovanni Battista

giovedì 16 luglio 2020

Coronavirus: proteggere e proteggerci

...Si ricorda che le visite in struttura NON sono consentite, è possibile organizzare in caso di necessità inderogabile delle visite all'aperto secondo il protocollo della Fondazione...

- ricevuta 10 luglio 2020-

Si indaga sui morti e non si indaga sui gravi danni psicologici e fisici creati ad ambo le parti di chi non ha il Covid 19 (per il momento). Proteggere o proteggerci: stanno rendendo tutti noi schiavi del demone della "sicurezza". Ma ci sarà qualcuno che vorrà ancora credere a quel "non abbiate paura!"

lunedì 13 luglio 2020

S. Enrico II Imperatore 13 luglio

- 13 luglio - Buon inizio settimana con Sant' Enrico II ìmperatore esempio di rettitudine nell'arte del governare: per questo oltre che santo è patrono delle teste coronate.
Auguri di Buon onomastico a me con la certezza che S. Enrico intercede a protezione visto che ho la testa "coronata"... di preoccupazioni.

S.Enrico è stato sovrano del Sacro Romano Impero e, infatti, è il patrono dei reali. Ha vissuto nei primi anni 1000. Dapprima Duca di Baviera, riceve poi dal Papa il trono imperiale nel 1014. Sant’Enrico si distingue per il suo buon modo di governare, per la spinta data al mondo clericale 
 e cattolico in tutta Europa e per il suo comportamento esemplare con la moglie, che non ripudia anche se sterile, come le usanze dell’epoca volevano. La moglie e il cognato sono stati anch’essi proclamati santi, mentre il fratello si dedicò al sacerdozio e la sorella diventò monaca.

La cometa Neowise

                             La cometa neowise a Venezia.
Occhi al cielo per osservare la cometa Neowise che sta diventando sempre più visibile. Il prossimo 23 luglio si avrà il culmine della visibilità, ma la cometa rimarrà visibile fino all'inizio di agosto e, a occhio nudo, per l'intero mese di luglio. Molte comete si frantumano transitando di fronte al Sole, ma così non è accaduto a Neowise che ha sorpassato brillantemente – è il caso di dirlo – il pericoloso passaggio. Le comete sono infatti composte da gas ghiacciati (anidride carbonica, metano, ammoniaca), acqua ghiacciata, detriti rocciosi e minerali che la teoria vuole siano i residui della condensazione della nebulosa da cui si formò il Sistema Solare. C/2020 F3 Neowise – questo il suo nome astronomico completo - è stata scoperta lo scorso 27 marzo dal telescopio Neowise, da cui prende il nome. Dopo aver passato indenne l'incontro ravvicinato con il Sole, si sta ora avvicinando alla Terra e tra il 22 e il 23 luglio si troverà nel punto più vicino – il perigeo – al nostro pianeta. Neowise si presenta con una scia luminescente formata da polveri di colore giallastro in quanto riflette la luce del Sole. In termini astronomici la magnitudine attuale di soli 1.6, (più il valore è basso e più un corpo celeste è luminoso) e quindi sta brillando come una stella di prima grandezza: la sua eccezionale luminosità l'ha resa la cometa più brillante degli ultimi 13 anni. Ecco perché è visibile sia ad occhio nudo, o anche con un semplice binocolo. 
Marco Perisse 13 luglio 2020

sabato 11 luglio 2020

La strada del cuore

A volte si percorrono strade che il cuore non capisce e la mente non sa spiegare. Ma l’anima lo sa.

E’ cosa di un momento: io sono la strada e lascio dietro di me il viandante che ero e la distanza e l’affanno e l’incertezza, e ogni cosa è dentro la mia strada.

-F. Caramagna- 
-foto dell'amico doctor Pierluigi dalla Valtellina-