"io sono qui per continuare ad imparare"

Una frase, un ringraziamento, un pensiero, una poesia, una nota citazione, una preghiera, una testimonianza che trattano i temi fondamentali della vita (che chiamerò "riflessioni") possono, qualche volta, tracciare un solco positivo nel cuore e in alcuni casi diventare motivo di stimolo, speranza, conforto, sostegno. Se alle mie "riflessioni" aggiungerete le vostre, condivideremo anche con altri qualche prezioso suggerimento, come meditazione sulla realtà del vivere quotidiano.


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lunedì 24 dicembre 2018

La Notte Santa di Guido Gozzano


LA NOTTE SANTA di Guido Gozzano

- Consolati, Maria, del tuo pellegrinare!
Siam giunti. Ecco Betlemme ornata di trofei.
Presso quell'osteria potremo riposare,
ché troppo stanco sono e troppo stanca sei.

Il campanile scocca
lentamente le sei.

- Avete un po' di posto, o voi del Caval Grigio?
Un po' di posto per me e per Giuseppe?
- Signori, ce ne duole: è notte di prodigio;
son troppi i forestieri; le stanze ho piene zeppe

Il campanile scocca
lentamente le sette.

- Oste del Moro, avete un rifugio per noi?
Mia moglie più non regge ed io son così rotto!
- Tutto l'albergo ho pieno, soppalchi e ballatoi:
Tentate al Cervo Bianco, quell'osteria più sotto.

Il campanile scocca
lentamente le otto.

- O voi del Cervo Bianco, un sottoscala almeno
avete per dormire? Non ci mandate altrove!
- S'attende la cometa. Tutto l'albergo ho pieno
d'astronomi e di dotti, qui giunti d'ogni dove.

Il campanile scocca
lentamente le nove.

- Ostessa dei Tre Merli, pietà d'una sorella!
Pensate in quale stato e quanta strada feci!
- Ma fin sui tetti ho gente: attendono la stella.
Son negromanti, magi persiani, egizi, greci...

Il campanile scocca
lentamente le dieci.

- Oste di Cesarea... - Un vecchio falegname?
Albergarlo? Sua moglie? Albergarli per niente?
L'albergo è tutto pieno di cavalieri e dame
non amo la miscela dell'alta e bassa gente.

Il campanile scocca
le undici lentamente.

La neve! - ecco una stalla! - Avrà posto per due?
- Che freddo! - Siamo a sosta - Ma quanta neve, quanta!
Un po' ci scalderanno quell'asino e quel bue...
Maria già trascolora, divinamente affranta...

Il campanile scocca
La Mezzanotte Santa.

È nato! Alleluja! Alleluja!
È nato il Sovrano Bambino.
La notte, che già fu sì buia,
risplende d'un astro divino.

Orsù, cornamuse, più gaje
suonate; squillate, campane!
Venite, pastori e massaie,
o genti vicine e lontane!

Non sete, non molli tappeti,
ma, come nei libri hanno detto
da quattro mill'anni i Profeti,
un poco di paglia ha per letto.

Per quattro mill'anni s'attese
quest'ora su tutte le ore.
È nato! È nato il Signore!
È nato nel nostro paese!

Risplende d'un astro divino
La notte che già fu sì buia.
È nato il Sovrano Bambino.
È nato! Alleluja! Alleluja!

lunedì 17 dicembre 2018

Roráte caéli désuper

Rorate caeli desuper
Come rugiada scenda dal cielo,
dall’alto venga chi renda giustizia.
L’inno “Rorate caeli” è per eccellenza il canto gregoriano del tempo d’Avvento più struggente, più grandioso, immenso, bellissimo ...
Il ritornello è tratto dal libro del profeta Isaia (45,8): «Stillate, cieli, dall’alto e le nubi facciano piovere la giustizia.» Si tratta di una preghiera rivolta a Dio perché, per il popolo in esilio, vengano i tempi messianici della liberazione. Si prega che Dio mandi il Re Messia dall’alto dei cieli come manda le nubi che lasciano cadere la rugiada del mattino. Divenga realtà presente quell’era di pace e di giustizia, opera di Dio, come è opera sua tutto il creato. Questo testo è, dunque una supplica a Dio che può fare tutto questo. La traduzione della Bibbia compiuta da San Girolamo ha reso il termine astratto di “giustizia” con il nome proprio di persona “giusto”. Questo ha fatto sì che questo passo fosse interpretato come direttamente riferito alla persona del Messia. Nessun altro canto esprime come questo, secondo me, il significato dell’attesa del Natale e prepara perciò a comprendere la sua forza di novità e di cambiamento per la vita personale e del mondo.

RORATE CAELI DESUPER
Roráte caéli désuper, et núbes plúant jústum.

Ne irascáris Dómine, ne ultra memineris iniquitatis:
ecce civitas Sáncti fácta est desérta:
Síon desérta fácta est:
Jerúsalem desólata est:
dómus sanctificatiónis túae et glóriae túae,
ubi laudavérunt te pátres nóstri.

Roráte caéli désuper, et núbes plúant jústum.

Peccávimus, et fácti súmus tamquam immúndus nos,
et ceccidimus quasi fólium univérsi:
et iniquitátes nóstrae quasi véntus abstulérunt nos:
abscondisti fáciem túam a nobis
et alliasísti nos in mánu iniquitátis nóstrae.

Roráte caéli désuper, et núbes plúant jústum.

Vie Dómine afflictiónem pópuli túi,
et mitte quem missúrus es:
emitte Agnum dominatórem térrae,
de Pétra desérti ad móntem filiae Síon:
ut áuferat ipse júgum captivitátis nóstrae.

Roráte caéli désuper, et núbes plúant jústum.

Consolámini, consolámini, pópule méus:
cito véniet sálus túa:
quaremoeróre consúmeris,
quia innovávit te dólor?
Salvábo te, nóli timére,
égo enim sum Dóminus Déus túus,
Sánctus Israel, Redémptor túus.

Roráte caéli désuper, et núbes plúant jústum
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Traduzione:
Come rugiada scenda dal cielo, / dall’alto venga chi renda giustizia. / Non adirarti Signore, non soffermarti sulla nostra inettitudine. / Ecco io sono come una città desolata, / vuota è questa mia vita; / come abbandonato io mi sento, / questa creatura fatta per un destino di gioia perfetta e di amore, / sì che ogni genio ne ha tratto motivo di gioia perfetta e di amore, / sì che ogni genio ne ha tratto motivo di lode a te. / Come rugiada... / Abbiamo ceduto al male, ci siamo complicati, / siamo crollati come foglie d’autunno. / Le nostre visioni ci hanno trascinato via come un vento vorticoso, / ci hai tolto la tua attrattiva, / ci hai inaridi abbandonandoci alle nostre miserie. / Come rugiada... / Guarda, o Signore, l’angoscia del tuo popolo, / manda colui che ci fai così aspettare. / Mandaci quell’essere dolce e forte come dominatore, / dalla bruma dell’orizzonte fallo comparire agli occhi ansiosi di questo nostro essere, / perchè ci liberi lui dalla prigionia. / Come rugiada... / (Tu, o Signore, mi dici:) confortati, confortati, o mio popolo, / per il dolore che ti penetra? / Ti porterò io a salvezza, non temere; / sono infatti il tuo Signore, / il tuo Creatore, / l’Ideale tuo, / il tuo Redentore. / Come rugiada...

Stillate, cieli, dall'alto
e le nubi facciano piovere la giustizia;
si apra la terra e produca la salvezza
e germogli insieme la giustizia.
Io, il Signore, ho creato tutto questo».

Isaia 45,8

Scorra come pioggia la mia dottrina, 
stilli come rugiada il mio dire;
come pioggia leggera sul verde, 
come scroscio sull'erba.

Deuteronomio32,2



giovedì 13 dicembre 2018

Le luci ed i doni di S. Lucia

13/12 - Santa Lucia, la Martire che porta i doni ai bambini
Santa Lucia è la Santa della luce e infatti la tradizione vuole che la si festeggi in quella che dovrebbe essere la notte più lunga dell’anno (in realtà il 13 dicembre non corrisponde al giorno del solstizio d'inverno) Secondo la tradizione svedese, in ogni regione della Svezia, viene eletta una Santa Lucia che avrà l’incarico di accompagnare un corteo di bambine e bambini nelle vie della propria città. Vestita di bianco e con sul capo una corona di candele accese, ella sarà fonte di luce nel cammino di questi bambini. Inoltre il giorno della festa, la Santa Lucia di turno, in genere primogenita della propria famiglia, dovrà alzarsi molto presto al mattino e preparare biscotti, dolci, e pan pepato per tutti i suoi familiari.
S. Lucia uccisa intorno al 304 sotto Dioclezano, il culto della Santa siracusana è diffuso in tutta Italia e nel nord Europa ed è legata a varie tradizioni: da quella di portare i doni ai bambini, quasi una collega di Babbo Natale, all'invocazione contro le malattie degli occhi.
Dove si festeggia Santa Lucia?
La devozione per la Santa siciliana è molto forte in Svezia ma anche in alcune parti d’Italia, soprattutto in Trentino e nelle province di Udine, Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi, Mantova, Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Verona e Roma. La tradizione è probabilmente dovuta anche al tentativo di separare la data della consegna dei regali ai più piccoli (il 13 dicembre) da quella della Nascita del Salvatore che riesce così a rappresentare, anche per i bambini, la festa per il compleanno di Gesù e non quella dello “spacchettamento” pagano. 
Si dice:
Un tempo il solstizio d' inverno cadeva proprio nella giornata del 13 dicembre e in tale circostanza nelle campagne era uso praticare una specie di perequazione: chi aveva avuto raccolti più abbondanti ne donava una parte ai meno fortunati. Si riallaccia ad analoga forma di solidarietà la storia di un presunto miracolo che risale al sedicesimo secolo. Si narra infatti che il Bresciano fosse stato colpito da una grave carestia e che alcune signore di Cremona avessero organizzato una distribuzione di sacchi di grano da lasciare anonimamente sulle porte di tutte le famiglie. Così una carovana di asinelli carichi raggiunse Brescia presa nella morse della fame: ma poiché la distribuzione avvenne di nascosto, la notte tra il 12 e il 13 dicembre, si pensò che fosse stata una grazia della martire. L' antica ospitalità, poi, voleva che si accogliessero nelle case i pellegrini che cercavano riparo dal freddo e questi ultimi, a loro volta, prima di ripartire, dovevano lasciare un dono sulla porta della casa che li aveva accolti. Con il trascorrere del tempo si consolidò così l' usanza di fare regali in occasione del 13 dicembre.

Oggi tormenta la paura della paura.

Il mostro non dorme sotto il letto. Il mostro può dormire accanto a te. 
Scrive R D. Laing: “Stiamo effettivamente distruggendo noi stessi per mezzo di una violenza mascherata da amore.”

- B. Montresor - Cappuccetto Rosso, Milano 1995
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Ospite natalizio oltre...il Mistero

Arriva il Natale e, come in ogni anno trascorso, qualcuno/a a noi cara/o ci ha lasciato... non sarà più seduta/o alla nostra tavola terrena "festiva"...ma sarà seduta/o ad una tavola affollata di tanto amore che va..."Oltre". 
Guarderemo il Mistero, con gli occhi velati di pianto, preparandole/gli un posto regale, nel nostro cuore e nella nostra preghiera...
dipinto Ferrandiz

Conversazione silenziosa

La miglior specie d’amico è quel tipo con cui puoi stare seduto in un portico... senza dire una parola, e quando vai via senti che è come se fosse stata la miglior conversazione mai avuta.
Paulo Coelho

S. Natale 2018

Se non riesci a trovare il Natale nel tuo cuore, non potrai trovarlo sicuramente sotto un albero. 
(Carpenter)

Albero in piazza Petazzi a Sesto S. Giovanni- Basilica S. Stefano

giovedì 6 dicembre 2018

San Nicola-Babbo Natale

6 dicembre - San Nicola di Bari (forse, 280-345) non era affatto di Bari, ma di Patara in Turchia. San Nicola è il santo da cui la tradizione ricava la figura di BABBO NATALE. Questa leggenda nasce da un episodio della vita del Santo. San Nicola prima di essere ordinato vescovo s’imbatte in una famiglia nobile e ricca caduta in miseria. Il padre, che si vergogna dello stato di povertà in cui versa, decide di avviare le figlie alla prostituzione. Nicola, nascondendosi, lascia scivolare dalla finestra dell’abitazione dell’uomo tre palle d’oro, che ricorrono nell’iconografia classica con cui viene rappresentato, grazie alle quali l’uomo sposa le figlie e risparmia loro dalla prostituzione. San Nicola così si lega alla figura del vecchio porta doni. Nicola diventa così il Santa Claus dei paesi anglosassoni e il NiKolaus della Germania che a Natale porta regali ai bambini. Ogni popolo lo fa proprio, vedendolo sotto una luce diversa, pur conservandogli le caratteristiche fondamentali, prima fra tutte quella di difensore dei deboli e di coloro che subiscono ingiustizie.portatore di doni iniziò a diffondersi in Europa, diventando Nikolaus in Germania o Sint Nikolaas in Olanda. Nel 1800 Clement Clarke scrisse una poesia in cui Santa Claus veniva raffigurato come il moderno Babbo Natale, Processo che la Coca-Cola nel 1931 provvederà a rendere definitivo con l’illustrazione di Haddon Sundblom che raffigura il Babbo Natale che la globalizzazione ci ha insegnato a conoscere. La figura del pacioso signore dalla barba bianca è una sintesi tra la tradizionale figura di Sinterklaas e la rappresentazione dello spirito del Natale Presente del racconto A Christmas Carol di Charles Dickens. (Bertola) Un giorno salvò tre bambini da un oste che voleva cucinarli e servirli ai suoi avventori Di qui grande fama di santo protettore dell’infanzia, con migliaia di chiese ovunque, specie nei Paesi nordici. specie in Danimarca. In Danimarca san Nicola era chiamato «Sinter Klaas» (o Sinter Claes).La sua figura ha dato origine alla tradizione di BABBO NATALE, personaggio noto anche al di fuori del mondo cristiano.

mercoledì 5 dicembre 2018

Buon Onomastico Giulio

5 dicembre San Giulio I Papa 

Vorrei poter trovare una frase speciale da scrivere per il tuo onomastico, ma le parole non colgono il significato segreto, tutto appare sempre un po' diverso quando lo si esprime, allora scriverò solo "Auguri Giulio" con un sorriso di Giuliana, sembrerà un niente, ma so già che per te sarà un tutto. 

S. Giulio interceda presso il Signore perché continui a vegliare sul tuo cammino, ultimamente, faticoso. Lasciami aggiungere che questo augurio è un inno alla vita per te.

lunedì 3 dicembre 2018

Ascoltiamo con amore

Ascoltiamo con Amore le persone che si raccontano...
Hanno il coraggio di rubare attimi della propria vita mettendole 
nelle nostre mani e nel nostro cuore. 

Riflettere su ciò che esiste

Siamo così imprudenti che erriamo nei tempi che non sono nostri, e non pensiamo affatto al solo che ci appartiene, e così vani, che riflettiamo su quelli che non sono più nulla, e ci preoccupiamo di disporre le cose che non sono in nostro potere, per un tempo al quale non siamo affatto sicuri di arrivare…e fuggiamo senza riflettere quel solo che esiste...
Blaise Pascal
-Panta Rei di Daniela Iride Murgia, artista, illustratrice-

Forza di rialzarci

"Io non voglio cancellare il mio passato, perché nel bene o nel male mi ha reso quella che sono oggi. Anzi ringrazio chi mi ha fatto scoprire l'amore e il dolore, chi mi ha amata e usata, chi mi ha detto ti voglio bene credendoci e chi invece l'ha fatto solo per i suoi comodi. Io ringrazio me stessa per aver trovato sempre la forza di rialzarmi e andare avanti, sempre"

(Oscar Wilde)
...modifico il finale di questa citazione: "ringrazio il Signore che mi ha donato sempre e mi dona la forza di rialzarmi e andare avanti".

Abbracciami

Degli abbracci mi piace il modo in cui ti parlano…
quel “resta qui” detto forte ma senza voce…