"io sono qui per continuare ad imparare"

Una frase, un ringraziamento, un pensiero, una poesia, una nota citazione, una preghiera, una testimonianza che trattano i temi fondamentali della vita (che chiamerò "riflessioni") possono, qualche volta, tracciare un solco positivo nel cuore e in alcuni casi diventare motivo di stimolo, speranza, conforto, sostegno. Se alle mie "riflessioni" aggiungerete le vostre, condivideremo anche con altri qualche prezioso suggerimento, come meditazione sulla realtà del vivere quotidiano.


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venerdì 31 dicembre 2021

Buon Anno 2022: spes contra spem

 

Speranza contro ogni speranza 💚
Buon Anno a Tutti Voi e ai Vostri affetti più cari.

Primo gennaio - 55.ma Giornata Mondiale della Pace

 

«Come sono belli sui monti i piedi del messaggero che annuncia la pace» (Is 52,7).

1 gennaio 2022 - 55.ma Giornata Mondiale della Pace sul tema: “Dialogo fra generazioni, educazione e lavoro: strumenti per edificare una pace duratura”. La Giornata si celebra il 1° gennaio di ogni anno per volere di Papa Paolo VI, a partire dal 1968.

Quel tocco di blu a Natale

 

Questo blu che unisce la terra al cielo ha qualcosa di magico.

Sesto S. Giovanni- piazza Petazzi- Basilca S. Stefano

Quel qualcosa di rosso.

 

Qualcosa di rosso...senza esagerare
Lo sapete che l'usanza delle mutande rosse nasce nell'antica Roma? All'epoca il rosso era indossato da chi deteneva il potere: Imperatori, Senatori, Generali e Consoli. Il primo gennaio era il giorno il cui il console entrava in carica e come buon auspicio, ma senza esse visti, i cittadini indossavano sotto al vestito qualcosa di rosso, nella speranza un giorno di poter diventare uomini di successo. E questo è l'auspicio che ci siamo portati fino ai giorni nostri, per questo stasera, probabilmente indosserete delle mutande rosse.
In tutto il mondo o quasi l'anno nuovo si festeggia il 1° gennaio, pure questo è stato stabilito a Roma, da Papa Gregorio XIII che, nel 1582 istitui' appunto, il calendario gregoriano.
Che ve lo dico a fa, pure l'usanza delle lenticchie che portano soldi, deriva dall'antica Roma. Deriva tutto dall'antica Roma, fateci caso.
È proprio ai romani che si deve l'usanza di mangiarle il primo giorno dell'anno. "Ar tempo, 'nfatti, era usanza regala' 'na borsa de cuoio, detta scarsella, che all'interno era piena de lenticchie, co' la speranza de tramutalle in monete nell'anno nòvo. Quindi se magnavano pe' lascia spazio ai sordi".
Giuseppe Lina Vigilante

mercoledì 29 dicembre 2021

Coronavirus: E noi che parlavamo l’Amore

 

Coronavirus: La vita non sempre è chiara…da 22 mesi in attesa di abbracciare Giuliana.
E noi che parlavamo l’Amore mentre ci salutavamo alla domenica sera, io in ginocchio difronte al Mistero.

-foto fine febbraio 2019 termina il nostro incontro domenicale causa covid.
Non immaginavo fosse stata l'ultima volta che l'abbracciavo.

Ti rattrista la mia partenza

 

Non piangere, per favore, ti voglio spiegare alcune cose.
Tu sei triste perché me ne sono andato, ma io invece sono felice perché ti ho conosciuto.
So che ti rattrista la mia partenza, ma devo andare ora.
Promettimi che non biasimerai te stesso, ti ho sentito dire che avresti potuto fare di piú per me, non dirlo hai fatto molto per me! Senza di te non avrei conosciuto niente di tutta la bellezza che porto con me oggi.
Devi sapere che noi animali viviamo il presente: godiamo di ogni piccola cosa di tutti i giorni e dimentichiamo il passato se ci sentiamo amati; le nostre vite cominciano quando conosciamo l’amore, lo stesso amore che tu mi hai donato, il mio angelo senza ali ma con due gambe.
Ma ora non piangere più, per favore. Io sarò felice, mi ricordo il nome che mi hai dato, il calore della vostra casa che é diventata anche la mia. Io mi ricordo il suono della tua voce quando parlavi con me, e anche se non sempre capivo tutto quello che mi dicevi io lo porterò nel mio cuore, insieme a ogni carezza che mi hai dato.
Tutto quello che hai fatto è stato molto importante per me è io ti ringrazio profondamente, non so come spiegarmi ora, perché non parlo la tua lingua, ma penso e spero che tu abbia visto la gratitudine nei miei occhi.
Prima di andare ti chiedo solo due favori: lavati il viso e comincia a sorridere.
Ricordati che è bello vivere insieme qualsiasi momento, anche questo; ricordati delle cose che ci facevano felici e per cui ridevamo. Rivivi con me tutto il bene che abbiamo condiviso in questo tempo e non dirmi che non adotterai un altro animale perché hai sofferto troppo la mia partenza; senza di te non avrei mai conosciuto le bellezze che ho vissuto, quindi per favore, non farlo.. sono in tanti che, come me, stanno aspettando qualcuno come te.
Dai anche a loro quello che hai dato a me, ne hanno bisogno, come io avevo bisogno di te.
Non conservare l’amore che puoi donare per paura di soffrire.
Segui il mio consiglio, valorizza quello che puoi dare a ognuno di noi, perché tu sei un angelo per noi animali, perché senza persone come te la nostra vita sarebbe ancora più difficile di come già, a volte, è.
Segui il tuo nobile compito, ora saró io il tuo angelo, ti accompagneró nel tuo cammino e ti aiuteró ad aiutare gli altri come me.
Ora vado a parlare con gli altri animali che sono qui con me, vado a raccontargli tutto quello che hai fatto per me e dirò con orgoglio: “Questa è la mia famiglia!”.
Il mio primo compito ora è quello di aiutarti a essere meno triste, quindi stasera quando guarderai il cielo e vedrai una stella lampeggiare sappi che
quella stella saró io che ti avviseró che sto bene e che ti ringrazieró per tutto l’amore che mi hai dato.
Ora vado, non dicendo “addio”, ma “a presto”.
C’è un cielo speciale per persone come voi, lo stesso cielo dove siamo noi e la vita ci ricompenserà facendoci ritrovare.
Io saró li che ti aspetto!
Ciao, il tuo Diamante 
WEB
❤️

Covid: Grazie al Personale del nucleo 1- Psichiatria S. Riccardo-Sacra Famiglia-Cesano Boscone.









Al termine dell’anno il nostro grazie a tutto il "Personale" del nucleo 1- Psichiatria S. Riccardo-Sacra Famiglia-Cesano Boscone.
Non cerchiamo parole importanti per porgere il grazie in questo fine anno. Senza gioia sono da tempo i nostri giorni: solo stordimento e scoraggiamento per la situazione che si è creata e che non prevede vie di uscita. Il nostro augurio si tramuta in sentimento grande verso Voi perché il cuore del fragile è accolto e amato con la pienezza di amore che Voi portate nel cuore e che guida ogni vostra azione nei loro confronti. Ci rendiamo consapevoli che tutto, anche se apparentemente in modo incomprensibile, ha un motivo e una spiegazione. Auguriamo un Buon Anno di “riconoscimento” continuando il percorso con il suo carico di esperienze, disastri, successi, conquiste, ferite, speranze...Non dobbiamo sciogliere l’enigma irrisolto del passato e cadere in un tormentoso rimuginare, ma lasciar stare ciò che non è comprensibile e riconsegnarlo pacificamente nella speranza del meglio che tarda a venire. Auguriamo a voi tanta salute indispensabile per l’ operare in prima linea in questo lungo tempo di incertezza e di dolore. Siamo accanto a tutti voi con gratitudine immensa che avete e correte rischi cercando di accudire con amore, grande professionalità, discrezione ed aiutando i nostri “figli” sostenendoli nel quotidiano cammino da troppo tempo fragile e misterioso. Ci sentiamo un po’disorientati ma tranquilli che Giuliana è in “famiglia” e che “famiglia!”. Siamo impotenti di fronte a questa imprevista situazione che si è creata da fine febbraio 2019 e sembri non termini mai. Non sappiamo esprimere a parole la nostra riconoscenza. Il nostro cuore ringrazia. Un inno alla vita per tutti voi. Con stima e gratitudine.
Enrica, Giulio.

martedì 21 dicembre 2021

Passaggio dalle Tenebre alla Luce

 














Oggi 21 Dicembre Solstizio d'Inverno
Dalle 17 siamo ufficialmente in inverno, anche dal punto di vista astronomico il Solstizio d'Inverno rappresenta il giorno più corto dell'anno.
L’importanza del Solstizio d'Inverno va tuttavia molto al di là della scienza e dell’astronomia, essa si perde nei secoli. Per i nostri antenati, questo giorno, che indica il passaggio dalle Tenebre alla Luce, iniziò ad essere celebrato presso strutture apposite come ad esempio le costruzioni megalitiche di Stonehenge, di Newgrange, Knowth e Dowth, in Irlanda o attorno alle incisioni rupestri di Bohuslan, in Iran e della nostra Val Camonica, già in epoca preistorica e protostorica.
Oggi le tre stelle della Cintura di Orione nel punto d'intersezione con la stella Sirio generano una retta che si incrocia con il nostro pianeta nel punto in cui nasce il Sole.
Enzo Primerano

sabato 18 dicembre 2021

25 dicembre è un giorno speciale in tutto il mondo?

 
Il Natale si avvicina e fervono i preparativi per organizzare ogni piccolo dettaglio affinché la giornata sia quanto più piacevole e spensierata. Il 25 dicembre è un giorno speciale, magico si potrebbe dire, ma vi siete mai chiesti come si festeggia negli altri paesi? Ci saranno in tutto il mondo l’albero di Natale, le letterine a Babbo Natale, il presepe vivente, il cenone della vigilia e i regali da scartare in compagnia di tutta la famiglia? Scopriamolo insieme!

GRAN BRETAGNA

In Gran Bretagna il Natale è una festività molto attesa e sentita, dal grande significato simbolico e caratterizzata da un intenso fervore. Come in Italia, il 25 dicembre è la festa dei bambini. Nel Regno Unito essi iniziano solitamente ad attenderlo a partire da novembre, quando stilano la celebre letterina in cui elencano i regali che vorrebbero trovare sotto l’albero. A depositare i pacchettini sotto l’albero sarà “Father Christmas”, l’equivalente britannico di Babbo Natale, accompagnato dalla renna Rudolph. Per rendergli grazie della sua generosità i bambini inglesi sono soliti lasciargli un po’ di latte e un mince pie, un tipico dolce inglese. A partire da dicembre, come i bambini del continente, anche i bambini inglesi iniziano ad aprire il calendario dell’avvento, cominciando a decorare l’albero a qualche giorno dalla festività.

CANADA

Il fulcro delle tradizioni natalizie in Canada sono l’albero di Natale con le sue decorazioni, il presepe e lo scambio dei doni per i più piccini, così che la famiglia sia il fulcro centrale delle feste. Le tradizioni non sono le medesime in ogni angolo del paese, ma ce ne sono alcune molto particolari e curiose. A Labrador City ad esempio, si svolge la gara della casa meglio decorata con l’utilizzo di luci e la presenza di statue di ghiaccio in giardino. In Nova Scotia, le tradizioni natalizie prevedono il consumo di aragosta e frutti di mare al posto del classico tacchino. Questa zona è conosciuta in gran parte del mondo per la presenza dell’albero di Natale gigante che ogni anno dal 1917 viene donato alla città di Boston in segno di riconoscimento per l’aiuto offerto dopo l’esplosione che avvenne ad Halifax. In Quebec invece, i festeggiamenti iniziano i primi giorni del mese di dicembre e si concludono circa a metà gennaio; la città è soprattutto famosa per la parata di Santa Claus che si svolge a Montreal.

GERMANIA

Come molti altri paesi del Nord Europa, anche la Germania si addobba a festa durante i mesi che precedono il giorno di Natale. Qui, come in Gran Bretagna, lo spirito natalizio si fa sentire già dalla fine del mese di Novembre, quando nelle piazze e nelle strade di ogni città del paese iniziano ad essere allestiti i primi mercatini di Natale. Quasi tutti i prodotti esposti sono frutto dell’artigianato locale. Potrete trovare candele, marionette, giocattoli, palline decorate per l’albero di Natale e anche prodotti gastronomici. Sebbene a Novembre i mercatini pullulino già di visitatori, secondo la tradizione germanica le danze vere e proprie hanno inizio il 6 dicembre, nella giornata di Nikolaustag. La leggenda vuole che, durante la notte del 5 Dicembre, i bambini si preparino all’arrivo di St. Nikolaus lasciando le proprie scarpe sul davanzale o fuori dal portone di casa. Durante la notte, San Nicola si aggira per le case, tenendo in mano un grande libro sul quale ha annotato il comportamento di ogni bimbo e portando in spalla un sacco pieno di caramelle e ramoscelli di legno. I bimbi buoni troveranno nelle loro scarpe dei dolci, mentre quelli birichini solo dei ramoscelli. Questa tradizione viene ancora rispettata anche se, anziché lasciare le scarpe all’aperto, vengono appese al camino delle calze colorate. Un aspetto curioso della tradizione natalizia tedesca è che si attende la vigilia per addobbare l’albero e il menù del 25 dicembre prevede che vengano serviti a tavola l’oca arrosto e la carpa di Natale.

AFRICA

Nei Paesi africani la coesistenza di culture religiose differenti e la massiccia presenza di Missioni Cattoliche, ha fatto si che anche in un continente apparentemente così lontano da quello che consideriamo Natale si sviluppasse una vera e propria tradizione natalizia.

In Africa centrale il Natale coincide spesso con la fine della raccolta del cacao ed i lavoratori delle piantagioni hanno la possibilità di tornare dalle famiglie per festeggiare. In Nigeria, nei giorni che precedono la natività, le ragazze visitano le case della zona ballando e cantando accompagnandosi con i tamburi; danze e canti variano in base all’appartenenza etnica. Dal 25 in avanti, invece, sono gli uomini ad esibirsi con i volti coperti da maschere in legno raffiguranti personaggi legati alle usanze locali. Anche in Africa esiste la tradizione dell’albero di Natale che, però, è molto lontano dall’essere il classico abete tipico dell’Occidente. L’ornamento più comune è realizzato da un intreccio di foglie di palma disposte a formare un arco a cui vengono appesi fiori bianchi che sbocciano proprio a Natale. In Sud Africa, dove la festività cade in piena estate, le celebrazioni ed i festeggiamenti avvengono all’aperto, in spiaggia ed i fiori sono le decorazioni più comuni. Gli africani sono un popolo molto allegro e festaiolo, perciò la sera della Vigilia in molti Paesi dopo la Messa, ha luogo una maestosa fiaccolata. La notte viene trascorsa in compagnia di parenti ed amici fino a quando, il giorno dopo, iniziano i preparativi per il pranzo di Natale; è anche consuetudine lasciare la porta di casa aperta in modo che chiunque si senta il benvenuto. L’usanza vuole che ci si scambino regali consistenti in cibi, sia crudi che cotti. Ognuno riceve molto più cibo di quanto ne venga consumato nella realtà ma quest’abbondanza è considerata di buon auspicio.

GIAPPONE

Il periodo natalizio è però abbastanza sentito dalla popolazione giapponese, anche se in modo differente rispetto all’occidente. Il Natale è visto come un periodo di felicità diffusa piuttosto che una celebrazione religiosa. Il 24 dicembre si celebra la festa per gli innamorati e per le famiglie con bambini piccoli: le coppie vanno a cena fuori, appositamente per mangiare pollo fritto e la famosa Christmas Cake, ossia una semplice torta di pan di spagna con panna montata e decorata con fragole e immagini di Babbo Natale.Anche in Giappone è tradizione scambiarsi un regalo, ma solo tra gli innamorati. Babbo Natale viene chiamato dai giapponesi Santa-San (サンタさん), in quanto hanno importato questa festa dagli Stati Uniti.

POLONIA

In Polonia il Natale (Boże Narodzenie), è la festa più bella e più sentita. Le usanze polacche sono molto particolari ed ognuna ha origini e motivazioni ben precise. La vigilia di Natale è senza dubbio il giorno più importante; la giornata inizia molto presto e i ruoli sono già definiti: le donne si mettono in cucina a preparare i piatti, gli uomini solo soliti decorare l’albero di Natale. La cena della vigilia può cominciare solo quando in cielo appare la prima stella. E’ compito dei più piccoli scrutare l’orizzonte in attesa di vedere l’arrivo della stella. Il riferimento è alla celebre Stella cometa di Betlemme che guidò i tre Magi fino a Gesù. La stella è in qualche modo un simbolo della nascita di Gesù e la sua apparizione è una specie di segnale per sedersi al tavolo. Dopo la cena arriva il momento tanto atteso soprattutto dai bambini: lo scambio dei regali. E’ una tradizione di tutto il mondo. In Polonia essa richiama ai doni ricevuti da Gesù bambino da parte dei Re Magi. Una curiosa usanza molto antica, presente soprattutto nelle campagne, è quella dei “kolędnicy”. Si tratta di un gruppo di persone di varie età, spesso vestite da personaggi biblici, quali i tre Magi, angeli, re Erode, che bussano nelle case e chiedono di esibirsi. Essi recitano, cantano e alla fine come premio attendono una mancia in denaro ed anche dolcetti se nel gruppo ci sono bambini.

UNGHERIA

In Ungheria grandi alberi natalizi abbelliscono centri e periferie e tanti Babbo Natale girano per le vie addobbate delle città, distribuendo doni e cioccolatini. Per i bambini ungheresi il periodo delle feste natalizie inizia con la festa di Santa Klaus, in ungherese «Mikulás». La sera del 24 dicembre l’albero viene addobbato con tipiche caramelle rivestite di carta colorata (szaloncukor), noci dorate, candele, fiocchi ecc., naturalmente senza farsi vedere dai bambini, per non guastare loro la sorpresa. Quando l’albero è pronto, con tutti i regali sotto, il suono di un piccolo campanello dà il segnale che è arrivato Gesù Bambino e che quindi inizia la festa. Si cantano canzoni natalizie, si aprono i regali, si consuma la cena. In molte famiglie è usanza mangiare il pesce, mentre ovunque si conclude consumando i tipici dolci natalizi ungheresi, il più rinomato dei quali è il «bejgli» alle noci o ai semi di papavero. Allo scoccar della mezzanotte, si va tutti insieme in chiesa per la messa di Natale. Una delle curiosità più interessanti delle tradizioni ungheresi consiste nel fatto che allo scoccare della mezzanotte si intona ovunque l’inno nazionale ungherese, trasmesso anche in televisione.

https://www.tesoridoriente.net/mag/natale-nel-mondo-come-si-festeggia-negli-altri-paesi

venerdì 17 dicembre 2021

La magia di una stella cometa nei giorni che precedono il Natale.

 

La magia di una stella cometa nei giorni che precedono il Natale. Gli astrofili dell’Osservatorio astronomico di Sormano sono riusciti a fotografare la cometa Leonard ritratta poco prima dell’alba mentre attraversa la porzione di cielo tra il Grignone e la Grignetta. Si tratta della cometa più luminosa apparsa in tutto il 2021
La cometa Leonard fotografata alle 5 del mattino dell'11 dicembre da Enrico Colzani (Osservatorio astronomico Sormano)

mercoledì 15 dicembre 2021

San Giuseppe, uomo del silenzio.


















Giuseppe lavoratore Van Honthost
La preghiera: insegnaci a riscoprire le parole che edificano

Il Pontefice regala, come nelle precedenti catechesi sul patrono della Chiesa universale, una preghiera. 

“San Giuseppe, uomo del silenzio, tu che nel Vangelo non hai pronunciato nessuna parola, insegnaci a digiunare dalle parole vane, a riscoprire il valore delle parole che edificano, incoraggiano, consolano, sostengono. Fatti vicino a coloro che soffrono a causa delle parole che feriscono, come le calunnie e le maldicenze, e aiutaci a unire sempre alle parole i fatti. Amen.”


https://www.vaticannews.va/it/papa/news/2021-12/papa-francesco-udienza-generale-catechesi-san-giuseppe-silenzio.html?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=NewsletterVN-IT

venerdì 10 dicembre 2021

La Fera òh bèi, òh bèi

 
i òh bèi, òh bèi

La Fiera più famosa di Milano: sì, è cambiata, non è più quella di una volta, ma per noi è sempre un punto fermo della nostra città. Un po’ perchè quando arriva, vuol dire che è arrivato il momento di fare l’albero e se i fa l’albero vuol dire che Natale è alle porte.

Poi certamente potrà venire un poco di malinconia pensando a quando era diversa, a quando si vedeva la basilica del nostro Patrono apparire tra una bancarella e l’altra. Oggi si svolge al Castello, ma chissà mai che un giorno possa tornare in Sant’Ambrogio.

Ad ogni modo, la parola, squisitamente in meneghino, la lasciamo al nostro Carlett Oblò che a suon di rime, ci racconta che…

La me tegneva arent a la soa sòcca
man in la man, la me mollava nò,
faseva on frègg…vegniva giò la fiòcca
e quanta gent che andava in sù e in giò

tra i banchètt de lègn improvvisaa
pien de lustritt bombon e caramèi
e vendidor che criava a crèppafiaa:
“Vegnì oh gent, hinn chì i òh bèi! Oh bèi!

Se sentiva profumm de ròba bòna
e in l’aria la zanfòrnia che sonava,
el fironatt che al còll ‘me fuss coròna
la fila di castègn el te mostrava.

El Gigi de la gnaccia el gh’era an’lù
con sù ‘l sò sguandarin tutt padelent
e ‘l padelòtt denanz l’era on bisgiô…
domà a guardall te andavet in ferment!

Poeu gh’era anca quèll de la tiracca
ch’el pastrugnava el zuccher de tirà,
taccaa a on rampin, coi man ‘me fuss ‘na biacca,
el laorava el blòcch ben impastaa.

E mì coi calzon curt… faseva on frègg…
geloni sui genoeugg, man in sacccòccia,
berètt tutt tiraa-giò a quattà i orègg
visiera ben tirada in su la bòccia.

Per vègh on poo de tregua e de tepor
se fermavom visin al maronee
des ghèi al bussolòtt, mmmm… che saor,
e poeu stravaccaa dent in d’on palpee.

El dì de Sant‘Ambroeus, i òh bèi, òh bèi:
ricòrd d’on temp svanii… ma eren mèj!

Carlett Oblò.

venerdì 3 dicembre 2021

Un giorno all’anno tutto l’anno.

 

Anche quest’anno il Ministero della cultura aderisce alla Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità del 3 dicembre, istituita nel 1992 dall’ONU. Ne promuove i valori e individua come impegno primario il superamento delle barriere fisiche, cognitive, sensoriali e culturali nei luoghi della cultura, con il consueto slogan “Un giorno all’anno tutto l’anno”.