"io sono qui per continuare ad imparare"

Una frase, un ringraziamento, un pensiero, una poesia, una nota citazione, una preghiera, una testimonianza che trattano i temi fondamentali della vita (che chiamerò "riflessioni") possono, qualche volta, tracciare un solco positivo nel cuore e in alcuni casi diventare motivo di stimolo, speranza, conforto, sostegno. Se alle mie "riflessioni" aggiungerete le vostre, condivideremo anche con altri qualche prezioso suggerimento, come meditazione sulla realtà del vivere quotidiano.


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lunedì 28 gennaio 2013

29, 30, 31 gennaio: i tre giorni detti della merla



La leggenda dei tre giorni della merla si perde nell'onda del tempo. Sappiamo solo che erano gli ultimi tre giorni di gennaio, il 29, 30 e 31, e in quei dì capitò a Milano un inverno molto rigido. La neve aveva steso un candido tappeto su tutte le strade e i tetti della città.
I protagonisti di questa storia sono un merlo, una merla e i loro tre figlioletti. Erano venuti in città sul finire dell'estate e avevano sistemato il loro rifugio su un alto albero nel cortile di un palazzo situato in Porta Nuova. Poi, per l'inverno, avevano trovato casa sotto una gronda al riparo dalla neve che in quell'anno era particolarmente abbondante. Il gelo rendeva difficile trovare le provvigioni per sfamarsi; il merlo volava da mattina a sera in cerca di becchime per la sua famiglia e perlustrava invano tutti i giardini, i cortili e i balconi dei dintorni. La neve copriva ogni briciola.
Un giorno il merlo decise di volare ai confini di quella nevicata, per trovare un rifugio più mite per la sua famiglia. Intanto continuava a nevicare. La merla, per proteggere i merlottini intirizziti dal freddo, spostò il nido su un tetto vicino, dove fumava un comignolo da cui proveniva un po' di tepore. Tre giorni durò il freddo. E tre giorni stette via il merlo. Quando tornò indietro, quasi non riconosceva più la consorte e i figlioletti: erano diventati tutti neri per il fumo che emanava il camino. Nel primo dì di febbraio comparve finalmente un pallido sole e uscirono tutti dal nido invernale; anche il capofamiglia si era scurito a contatto con la fuliggine. Da allora i merli nacquero tutti neri; i merli bianchi diventarono un'eccezione di favola. Gli ultimi tre giorni di gennaio, di solito i più freddi, furono detti i «trii dì de la merla» per ricordare l'avventura di questa famigliola di merli.
Da paroledautore.net
Giorni della merla, significato in sintesi:
Il significato della locuzione “giorni della merla’ non è ben chiaro. In ogni caso sappiamo che con questo termine ci si riferisce ai tre giorni che si ritengono i più freddi dell’anno, ma come mai si parla di una merla?
Per spiegare meglio il significato di questa espressione pare che si debba ricorrere ad una leggenda secondo cui nei giorni più freddi dell’anno una merla con i suoi pulcini si rifugiò in un comignolo dal quale il primo giorno di febbraio emersero tutti grigi a causa della fuliggine. Secondo questa tradizione popolare da quel momento in poi tutti i merli femmina e i suoi piccoli sono grigi.
Nella realtà le femmine di merlo hanno un piumaggio bruno/grigio e il becco è dello stesso colore, mentre il merlo maschio si distingue per il manto nero brillante e per il becco giallo-arancione.
Il merlo è un uccello che tende a non migrare e a rimanere in Italia tutto l’anno anche per trascorrere l’inverno.

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