"io sono qui per continuare ad imparare"

Una frase, un ringraziamento, un pensiero, una poesia, una nota citazione, una preghiera, una testimonianza che trattano i temi fondamentali della vita (che chiamerò "riflessioni") possono, qualche volta, tracciare un solco positivo nel cuore e in alcuni casi diventare motivo di stimolo, speranza, conforto, sostegno. Se alle mie "riflessioni" aggiungerete le vostre, condivideremo anche con altri qualche prezioso suggerimento, come meditazione sulla realtà del vivere quotidiano.


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martedì 8 novembre 2011

Riflessione per la “Prima Domenica di Avvento B” - Vangelo sec. Mc 13,1-27 (rito ambrosiano)


LA VENUTA DEL SIGNORE
Il Vangelo ci ricorda la fine di tutto: perché tutto oggi abbia un senso e sia vissuto in modo costruttivo e responsabile.
L'annuncio di una fine ha un altro risvolto positivo.
E’ vero: si parla di fatti sconvolgenti.
Ma non tutti i fatti sconvolgenti sono da temere.
Se crolla un mondo ingiusto, perché si dovrebbe soffrire?
C'è un crollo, d'accordo, ma si tratta di un mondo che non merita di essere salvato.
Nel Vangelo si parla di astri e di stelle che cadono in frantumi.
Per i profeti, gli astri e le stelle erano il simbolo degli dei di Assiria e di Babilonia che il Signore aveva combattuto per far uscire il suo popolo dall'esilio.
Dire perciò che le potenze del cielo sono sconvolte è come dire che le forze del male vengono sconfitte.
Se anche oggi ci sono potenze del cielo che vengono sconvolte, perché angosciarsi?
Crolli pure il mondo dell'ingiustizia, crollino le centrali del potere economico che schiavizzano popolazioni intere, crolli tutto quello che si oppone alla nascita di un mondo nuovo, che dovrebbe prendere il nome ricordato da Geremia: «Signore-nostra-giustizia ».

Pur in mezzo allo scontro difficile, entro le tentazioni e i tormenti d'un mondo pagano organizzato da satana contro la salvezza dell'uomo, dobbiamo perseverare nella fedeltà e nell'attesa. Appunto a questo ci educa il tempo d'Avvento che oggi comincia. Anche perché non sappiamo il giorno in cui il Signore nostro verrà a porre fine alla nostra storia personale con la nostra morte. 'Beato quel servo che il padrone al suo ritorno troverà sveglio! In verità vi dico lo costituirà su tutti i suoi beni!' (Mt 24,46).

In questa attesa vigile così la Chiesa ci fa pregare con piena fiducia: "A te elevo il mio animo, Signore, confido in te, mio Dio. Che io non resti deluso! I miei nemici non mi scherniranno, non è confuso chi confida in te" (Ingresso).
(vari esegeti)

LETTURA DEL VANGELO SEC. MARCO 13,1-27
In quel tempo. Mentre il Signore Gesù usciva dal tempio, uno dei suoi discepoli gli disse: «Maestro, guarda che pietre e che costruzioni!».
Gesù gli rispose: «Vedi queste grandi costruzioni? Non sarà lasciata qui pietra su pietra che non venga distrutta».
Mentre stava sul monte degli Ulivi, seduto di fronte al tempio, Pietro, Giacomo, Giovanni e Andrea lo interrogavano in disparte: «Di’ a noi: quando accadranno queste cose e quale sarà il segno quando tutte queste cose staranno per compiersi?».
Gesù si mise a dire loro: «Badate che nessuno v’inganni! Molti verranno nel mio nome, dicendo: “Sono io”, e trarranno molti in inganno. E quando sentirete di guerre e di rumori di guerre, non allarmatevi; deve avvenire, ma non è ancora la fine. Si solleverà infatti nazione contro nazione e regno contro regno; vi saranno terremoti in diversi luoghi e vi saranno carestie: questo è l’inizio dei dolori. Ma voi badate a voi stessi! Vi consegneranno ai sinedri, sarete percossi nelle sinagoghe e comparirete davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro. Ma prima è necessario che il Vangelo sia proclamato a tutte le nazioni. E quando vi condurranno via per consegnarvi, non preoccupatevi prima di quello che direte, ma dite ciò che in quell’ora vi sarà dato: perché non siete voi a parlare, ma lo Spirito Santo. Il fratello farà morire il fratello, il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato. Quando vedrete l’abominio della devastazione presente là dove non è lecito – che legge, comprenda -, allora quelli che si trovano nella Giudea fuggano sui monti; chi si trova sulla terrazza non scenda e non entri a prendere qualcosa nella sua casa, e chi si trova nel campo non torni indietro a prendersi il mantello. In quei giorni guai alle donne incinte e a quelle che allattano!
Pregate che ciò non accada d’inverno; perché quelli saranno giorni di tribolazione, quale non vi è mai stata dall’inizio della creazione, fatta da Dio, fino ad ora, e mai più vi sarà. E se il Signore non abbreviasse quei giorni, nessuno si salverebbe. Ma, grazie agli eletti che egli si è scelto, ha abbreviato quei giorni. Allora, se qualcuno vi dirà: “Ecco, il Cristo è qui; ecco, o là”, voi non credeteci; perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti e faranno segni e prodigi per ingannare, se possibile, gli eletti. Voi, però, fate attenzione! Io vi ho predetto tutto. In quei giorni, dopo quella tribolazione, / il sole si oscurerà, / la luna non darà più la sua luce, / le stelle cadranno dal cielo / e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte.
Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria. Egli manderà gli angeli e radunerà i suoi eletti dai quattro venti, dall’estremità della terra fino all’estremità del cielo».
Bibbia CEI 2008

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