"io sono qui per continuare ad imparare"

Una frase, un ringraziamento, un pensiero, una poesia, una nota citazione, una preghiera, una testimonianza che trattano i temi fondamentali della vita (che chiamerò "riflessioni") possono, qualche volta, tracciare un solco positivo nel cuore e in alcuni casi diventare motivo di stimolo, speranza, conforto, sostegno. Se alle mie "riflessioni" aggiungerete le vostre, condivideremo anche con altri qualche prezioso suggerimento, come meditazione sulla realtà del vivere quotidiano.


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venerdì 21 agosto 2015

Panta rei...


Panta rei...scriveva Eraclito...
Ogni nostro istante non è mai uguale all’altro e noi non siamo mai gli stessi da un istante all’altro, da un tempo all’altro. Tutto cambia dentro e fuori di noi anche se non sempre riusciamo a percepire questo continuo cambiamento...

L' Opera Buona...

Un uomo, sul letto di morte, ascolta nel suo cuore una voce che gli dice che le quattro persone o cose che aveva privilegiato nella sua vita desideravano donargli l’ultimo saluto.
Si avvicinò la “Moglie” che gli disse: “ mi hai molto amato e io ti ho molto amato, abbiamo condiviso gioia e dolore sempre uniti… 
ma da ora in avanti ti lascerò solo, non posso seguirti…

Si avvicinò la “Ricchezza” che gli disse: “ mi hai molto amato e io ti ho donato tutto ciò che desideravi, avrai un funerale “ricco”: i fiori più belli, una bara pregiata, musica ad alto livello…
ma da lì in avanti ti lascerò solo, non posso seguirti…

Si avvicinò la “Fama” che gli disse: “ mi hai molto amato e non ti è mancato il riconoscimento dalla più piccola alla più grande persona che hai avvicinato: al tuo funerale avrai la presenza di tanti personaggi importanti e prestigiosi…
ma da lì in avanti ti lascerò solo, non posso seguirti…

Si avvicinò l’“Opera Buona” che gli disse: “ NON mi hai molto amato nella tua vita ma io sarò l’unica che ti seguirà da ora in avanti con la password che ti aprirà la porta del Paradiso.
Lui sorrise debolmente…e vide una scala che si innalzava verso il cielo luminoso.

venerdì 14 agosto 2015

La mia mamma la diseva

La mia mamma la diseva  (foto della mia mamma) Enrica 

La mia mamma la diseva che dopo la quarantina
gh’è ón dolór noeuv ogni mattina,
ma allora dopo i sessanta
de dolór noeuv ogni mattina ghe n’è quaranta?
Adess me rendi cunt, porca paletta,
che son diventada una carretta!
E pensà che (diseven) s’eri una tosa inscì bella, bonna e brava
e vosavi semper adree a la mia mamma perché
per i dolór la se lamentava.
Adess capissi cossa voeúr dì
e son sicura che la mia mamma in ciel
a l’è adree a rid de mì.
Pazienza, la vita l’è una roeuda che la gira e anca in fretta
e cara grazia che son qui ancamò a lamentamm
de vèss una caretta!
Per fortuna sont ancamò bonna de ragionà,
a part che la memoria la va spess a riposà,
ma quand vedi tutti i brutt ròbb che succeden in del mond…
gent che se mazza, gent in miseria e tanta gent malada
ringrazii tant el Signór de vèss una carretta inscì fortunada.
Giovanna Ghislandi / Milano

La mia mamma diceva che dopo la quarantina
c’è un dolore nuovo ogni mattina,
ma allora dopo i sessanta
di dolori nuovi ogni mattina ce ne sono quaranta?
Adesso mi rendo conto, porca paletta,
che sono diventata una carretta!
E pensare che (dicevano) ero una ragazza così bella, buona e brava
e sgridavo sempre la mia mamma perché
per i dolori si lamentava.
Adesso capisco cosa vuol dire
e sono sicura che la mia mamma in cielo
sta ridendo di me.
Pazienza, la vita è una ruota che gira e anche in fretta
e cara grazia che son qui ancora a lamentarmi
di essere una carretta!
Per fortuna sono ancora in grado di ragionare,
a parte che la memoria va spesso a riposare,
ma quando vedo tutte quelle brutte cose che succedono nel mondo…
gente che si ammazza, gente in miseria e tanta gente ammalata

ringrazio tanto il Signore di essere una carretta così fortunata.

giovedì 13 agosto 2015

Pesare l'essere umano


“L’orefice guardò la vera, la soppesò a lungo sul palmo e mi fissò negli occhi… 
Poi mi disse: “Questa fede non ha peso, pesano solo tutte e due insieme. 
La mia bilancia d’orefice ha questa particolarità che non pesa il metallo in sé, ma tutto l’essere umano e il suo destino…” 
[Karol Wojtyla, La bottega dell’orefice]


«L’orefice guardò la vera, la soppesò a lungo sul palmo e mi fissò negli occhi. E poi decifrò la data scritta dentro la fede. Mi guardò nuovamente negli occhi e la pose sulla bilancia… poi disse: “Questa fede non ha peso, la lancetta sta sempre sullo zero e non posso ricavarne nemmeno un milligrammo d’oro. Suo marito dev’essere vivo – in tal caso nessuna delle due fedi ha peso da sola – pesano solo tutte e due insieme. La mia bilancia d’orefice ha questa particolarità che non pesa il metallo in sé, ma tutto l’essere umano e il suo destino”. L’amore non è un’avventura. Prende sapore da un uomo intero. Ha il suo peso specifico. E’ il peso di tutto il suo destino. Non può durare un solo momento. L’eternità dell’uomo passa attraverso l’amore. Ecco perché si ritrova nella dimensione di Dio – solo Lui è l’Eternità!»
[Karol Wojtyla, La bottega dell’orefice, 1960]

Sempre sognare


Ho fatto tanti sogni che non si sono mai avverati. 
Li ho visti svanire all'alba. 
Ma quel poco che grazie a Dio si è attuato, 
mi fa venire voglia di sognare ancora.
B. Ferrero

Non correre dietro alle farfalle

Il segreto è non correre dietro alle farfalle. 
È curare il giardino perché esse vengano da te. 
(M. Quintana)

Prendi una stella...

Guarda la notte che brilla di stelle, allunga la mano in punta di piedi, 
prendi una stella la più luminosa, quella più bella. 
Nel silenzio ascolta la sua voce e ti dirà: 
“Non io sono la luce ma tu, io posso solo brillare ma tu puoi amare.
Non le stelle ma tu puoi illuminare il mondo".